Si tratta di un'infrastruttura realizzata a Pisa
L'imprenditore di Trapani Bulgarella nel mirino della Dda di Firenze, la sinistra radicale: abbattere il Parco delle Torri
"Ogni città ha i suoi simboli monumentali. Pisa lo sa bene con le sue bellezze note in ogni parte del pianeta. Ma cosa accade quando diventano, come le Torri di Bulgarella, macabre celebrazioni di un potere criminale?". Così in una nota Rebeldia, network di associazioni della sinistra radicale pisana, commentando l'indagine della Dda di Firenze su presunte infiltrazioni mafiose che ha travolto il costruttore di Trapani Andrea Bulgarella, 69 anni, nato a Erice, ritenuto dagli inquirenti collegato al clan del boss superlatitante, Matteo Messina Denaro. A Pisa è incompiuto il Parco delle Torri, la costruzione di un centro direzionale ed alberghiero promossa da Bulgarella vicino all'ospedale di Cisanello. Quello scempio, prosegue Rebeldia, "deve cessare immediatamente e lo scheletro di cemento di un investimento sciagurato, supportato più volte e in più modi dalla gran cassa dell'amministrazione comunale, deve essere abbattuto senza indugio". "Le Torri di Bulgarella - conclude Rebeldia - sono il monumento all'infiltrazione mafiosa in città, sono il sacrario osceno posto a monito di chiunque voglia ancora pensare a un mondo, oppure semplicemente a una città, governata secondo principi di giustizia e di onestà. Sono l'atto di violenza supremo, un tabù che nessuno si sarebbe mai sognato di dover subire con una simile leggerezza". "Le Torri di Bulgarella sono il segno tangibile della cecità colpevole di una classe dirigente che stava a guardare, mentre i soldi della mafia - la nemesi più crudele della nostra epoca - inquinavano i cantieri pisani". Domani la rete della sinistra di base Municipio dei Beni comuni insieme ad altre forze politiche ha annunciato un presidio antimafia alle 15.30 proprio sotto il cantiere del centro direzionale incompiuto nella zona di Cisanello.
(nella copertina Andrea Bulgarella. Foto Il Tirreno)