L'apertura dell'anno giudiziario
Catania, "troppi processi penali, la macchina giustizia non ce la fa"
Il problema principale che "affligge" il settore penale è l'eccessiva e crescente sproporzione tra il numero dei procedimenti da esitare e le risorse umane e materiali destinate allo scopo. Due, quindi sono le possibili direttive d'intervento: da un lato, la diminuzione del numero dei procedimenti pendenti, dall'altro l'aumento delle potenzialità della "macchina giustizia" e, quindi, l'aumento delle relative risorse umane e materiali. Piu' specificamente, per quanto concerne la riduzione del numero dei procedimenti pendenti, tale risultato si raggiunge tramite apposite riforme legislative sia di diritto sostanziale sia di diritto processuale, finalizzate, per l'appunto, a far diminuire le pendenze giudiziarie, sia riducendo le fattispecie penali, sia introducendo meccanismi tali da favorire la risoluzione dei procedimenti pendenti. Sono i suggerimenti del presidente facente funzioni della Corte d'Appello, Carolina Tafuri. "Per quanto riguarda, invece, l'aumento della potenzialità della "macchina giustizia", cio' non puo' avvenire che tramite due leve: aumento del personale e delle risorse materiali, migliore e piu' efficiente organizzazione di tali risorse. L'aumento del personale e delle risorse è certamente lo strumento più difficile da realizzare, anche se, occorre riconoscerlo, l'unico in grado di risolvere definitivamente il problema. E' bene però chiarire che per incremento del personale non s'intende tanto un aumento delle piante organiche (anche se in alcuni casi cio' sarebbe necessario), quanto piuttosto la "semplice" copertura delle esistenti piante organiche che, soprattutto in alcuni settori, sono fortemente deficitarie. Per quanto riguarda, invece, la migliore organizzazione delle risorse disponibili, va evidenziato che la stessa, comunque, da sola non puo' certo sopperire del tutto alle croniche carenze di organico". I ritardi nelle nomine dei vincitori degli ultimi concorsi per magistrato ordinario e la precedente stasi concorsuale, "continuano ad avere ripercussioni negative sulle coperture degli organici gia' impoveriti e sulla complessiva efficienza". Un "grido di dolore" viene anche dalla Procura distrettuale che reclama come "ormai indilazionabile" l'adeguamento dell'organico, anche in rapporto a quell'enorme "sommerso di criminalita' (basti pensare a estorsioni e usura) e di illegalità (l'uso predatorio delle risorse pubbliche)".