Denunciato dalla vittima
Scicli, "t'ammazzo", minacce di morte alla moglie con una pistola: finisce in cella
Era una storia coniugale segnata da anni di botte e minacce. Teatro di violenze e vessazioni Scicli, in provincia di Ragusa. I due coniugi erano sposati dal 2002 e avevano tre figli di 11, 6 anni e 17 mesi. Dopo tanto sopportare la vittima di 38 anni aveva deciso di separarsi, decisione questa che il marito, un panettiere di 40 anni non voleva accettare. Da qui le minacce di morte pressoché quotidiane rivolte alla moglie, dicendole "tu morirai, io andrò in galera". Preoccupata che qualcosa di grave potesse accaderle la donna aveva prima cercato aiuto tra i suoi compaesani e poi, stremata, aveva deciso di recarsi in questura e denunciare. A conferma della persecuzione cui era sottoposta, anche mentre la donna raccontava tutto ai poliziotti, era tempestata di telefonate da parte del marito che le chiedeva insistentemente di non denunciarlo e di voler stare solo con lei. Da qui l'intervento della Polizia presso l'abitazione della famiglia, dove l'uomo nel frattempo si era nascosto sotto al letto. Nel suo marsupio,i poliziotti hanno trovato un coltello di grosse dimensioni con apertura a scatto. In casa veniva trovata anche una pistola perfettamente funzionante calibro 9, modificata e clandestina. Insieme all'arma c'erano diverse munizioni, alcune delle quali in grado di perforare anche la carrozzeria di un'auto. Alla fine dell'intervento Piero Donzella è stato tratto in arresto con l'accusa di detenzione di arma clandestina ed alterata e possesso di oggetti atti ad offendere ed è stato rinchiuso in carcere, mentre la donna e i figli sono stati condotti, con l'ausilio dei centri antiviolenza, in un luogo protetto.Dalla breve attività d'indagine è emerso che la vittima ed i figli vivevano in casa in un momento particolarmente delicato della loro vita, quello della separazione non accettata dal marito, insieme ad un soggetto costantemente armato. La Procura della Repubblica sta valutando l'opportunità di adottare una misura idonea per la tutela della vittima, dei figli ed anche di recupero del marito violento.