Tribunale
Appalti pilotati, pm di Palermo, chiede di condannare 3 imprenditori
Il pm Daniele Paci ha chiesto, alla quarta sezione del Tribunale di Palermo, la condanna a cinque anni e mezzo per l'imprenditore edile Filippo Chiazzese, a sette anni per un altro imprenditore Eugenio Avellino e nove per Pietro Bordonaro, titolare delle omonime Cave. Il primo è accusato di intestazione fittizia, gli altri due di concorso in associazione mafiosa. Il procedimento, che riguarda fatti avvenuti fino al 2008, ha portato al rinvio a giudizio nel 2011 e nasce da un'inchiesta della Mobile sui rapporti tra la mafia e settori dell'imprenditoria palermitana. Dall'indagine emerse che i boss palermitani arrivavano a imporre ad alcuni accreditati studi professionali di consegnare l'elenco dei lavori più importanti in corso di progettazione, in modo da effettuare una cernita preliminare di quelli da riservare all'organizzazione. Secondo l'accusa, la penetrazione all'interno nel settore degli appalti pubblici e privati veniva realizzata mediante imprenditori, alcuni dei quali controllavano consorzi operanti in campo nazionale e numerose società di primo piano del mercato palermitano, soci dei capimafia, riciclatori o fiduciari. La sentenza è attesa per il 23 marzo.