Rischio emergenza sanità
Catania, due consigliere: "No alla chiusura del Pronto soccorso del Vittorio Emanuele"
La chiusura del pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele” avrebbe effetti disastrosi per l’intera città di Catania. I consiglieri comunali Carmelo Sofia e Francesco Saglimbene chiedono al sindaco Bianco, ed a tutti i soggetti interessati, di prendere immediatamente gli opportuni provvedimenti per evitare un problema che avrebbe il solo effetto di mettere in ginocchio il pronto soccorso del vecchio presidio ospedaliero del “Garibaldi” situato nei pressi di piazza Santa Maria di Gesù. Lo scenario sin qui descritto racchiude una situazione estremamente preoccupante che, senza gli opportuni provvedimenti, potrebbe danneggiare i servizi sanitari specifici presenti sul territorio che, in pochi giorni, si troverebbero ad affrontare un’ utenza quasi raddoppiata. A spiegarlo sono proprio i due consiglieri comunali Carmelo Sofia e Francesco Saglimbene. “ La chiusura del presidio del “Vittorio Emanuele” comporterà un’enorme afflusso di utenti verso l’ospedale “Garibaldi”, nei pressi di piazza Santa Maria di Gesù- dichiara il consigliere Sofia-. Da Gennaio ad oggi il presidio di via Plebiscito ha registrato un aumento dell’utenza del 20 % rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Numeri che devono far riflettere e sottolineano la delicatezza di una questione che va valutata in tutti i suoi aspetti per il bene della città. In quello che tutti conoscono come il “vecchio Garibaldi”, infatti, ci sono circa 75.000 interventi l’anno. Mentre il pronto soccorso del “Vittorio Emanuele” ne effettua quasi 60.000. Chiudere la struttura di via Plebiscito comporterebbe un aumento di circa 30.000 casi l’anno per l’impianto nei pressi viale Mario Rapisardi che non dispone di locali e personale adeguato per un simile scenario”. Si arriverebbe così al collasso in pochi mesi.