Operazione "Persefone" della polizia
Enna, cercavano armi ma scoprono reperti "custoditi" da un pregiudicato
E' stata battezzata "Persefone" l'operazione della polizia di Stato di Enna che ha sequestrato numerosi reperti archeologici di inestimabile valore, rinvenuti nella disponibilità di un pregiudicato. Gli oggetti, anfore, unguentari, lucerne, monete, terracotte figurate e votive e pesi per telai, verosimilmente provenienti da insediamenti abitativi o necropoli di siti ellenizzati, presenti nella Sicilia centro meridionale, possono essere collocati in un arco temporale compreso tra il V ed il II secolo a.C.. I beni archeologici sono stati affidati alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna, che ha collaborato con l'Ufficio investigativo della Polizia di Stato.
Con questa operazione, alla quale ha lavorato congiuntamente la procura di Enna, la squadra mobile e la soprintendenza, abbiamo restituito alla fruizione collettiva parte di un patrimonio archeologico dell'Ennese, secondo solo a Siracusa per importanza di furti di tal genere che alimentano il mercato clandestino". Così il sostituto procuratore Giovanni Romano che ha posto sotto sequestro i 254 reperti ritrovati ieri nel corso di una perquisizione a Pergusa nella casa di Gaetano Cosenza, 56 anni, originario di Piazza Armerina ma residente ad Enna, denunciato per ricettazione e impossessamento di beni archeologici. I reperti, alcuni dei quali presentano tracce di salsedine, segno di ritrovamento in mare, sono stati trovati nel corso di una perquisizione che la squadra mobile di Enna stava eseguendo alla ricerca di armi. In un magazzino attiguo a un palmento sono invece state trovate alcune scatole con i reperti. "E' probabile - dice Gabriele Presti, capo della squadra mobile - che fossero pronti per essere immessi sul mercato clandestino". Secondo la soprintendenza (i pezzi sono stati analizzati dalla direttrice del settore archeologia Pinuccia Marchese) sono databili tra il V e II secolo a.C e proverrebbero dai siti di Assoro, Centuripe e Gela. Le indagini continuano per capire chi siano i compratori di questi beni. Fra gli oggetti sequestrati figurano pregevoli esempi di ceramica.