L'inchiesta dei pm di Potenza sul filone di Augusta
Siracusa, Ivan Lo Bello indagato e la nota ironica dei Forconi: "Auguri"
"Auguriamo a Ivan Lo Bello di dimostrare la sua estraneità all'accusa infamante di "partecipante" all'associazione a delinquere, sappiamo sulla nostra pelle quanto ci è costato scrollarci di dosso l'accusa altrettanto infamante, o forse peggio, di avere mafiosi tra le nostre fila". Una nota ironica è stata diffusa questa mattina dai Forconi, dopo la vicenda sull'inchiesta petrolio del Pm di Potenza che vede, tra gli altri, indagato il vice presidente nazionale di Confindustria e presidente della Camera di Commercio di Siracusa, Ivan Lo Bello. Il Movimento dei forconi ricorda che "ci costò cara quell'accusa gratuita che il 23 gennaio 2012, davanti a milioni di telespettatori, l'attuale Vice Presidente di Confindustria, in un momento particolare per la Sicilia, senza alcuna esitazione, rivolse nei confronti del Movimento, un colpo basso che ci infangò pesantemente e che non fu facile da cancellare. Perchè lo fece ? Per conto di chi ? A chi serviva distruggerci ? Sono passati quattro anni e nomi come Antonello Montante, Roberto Helg, Gianluca Gemelli, Paolo Quinto capo della segreteria della senatrice ex candidata alla Presidenza della Repubblica Anna Finocchiaro, grande amica di Maria Elena Boschi, rimbombano nei corridoi dei tribunali per presunti reati gravi. Oggi alla lista si è aggiunto Ivan Lo Bello. E' l'Italia "Confindustriale" dell'antimafia così così e della legalità dei salotti, è l'espressione futuristica dell'era della rottamazione Renziana, solo una schifosissima evoluzione peggiorativa del 2012, la caduta verticale delle poche tracce rimaste di legalità, per la Sicilia è solo lo sputtanamento del Crocettismo che dal cilindro di questi uomini era venuto fuori".