Il prelato lo ha detto davanti al Capo dello Stato
L'arcivescovo di Palermo ai politici: basta con gli interessi privati
"Dobbiamo cambiare insieme giorno per giorno, cambiare il nostro atteggiamento davanti alla cosa pubblica e deve cambiare il modo in cui le donne e gli uomini della politica intendono lo stare in politica, bandendo ogni consorteria e interesse privato, scegliendo ogni giorno il bene degli altri e non i fatti propri, l'accoglienza e non la chiusura, la giustizia e non il favore, la speranza e non la rassegnazione". Lo ha detto l'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, in occasione della presentazione del volume dedicato al cardinale Salvatore Pappalardo, "Sul cammino della verita'", davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle autorita' politiche cittadine e regionali. "Guida in questo percorso - ha aggiunto - e' la Costituzione che impone di eliminare ogni ostacolo che impedisca il pieno sviluppo della persona umana. E occorre cambiare la Chiesa e io per primo. Quella stagione che ha visto l'impegno di tanti, come Piersanti Mattarella e padre Puglisi, è stata feconda, sebbene i frutti siano stati visti solo dopo".
"Oggi e' il tempo di tornare a una rettitudine della mente, a un cuore semplice e umile e cio' penso sia sovversivo: la vera umilta' e' lontana da secondi fini, da interessi di parte e tutto cio' che dice interesse di parte e personale e' esecrabile e va condannato". Lo ha detto l'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, a margine della presentazione del libro dedicato al cardinale Salvatore Pappalardo, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulle parole del presidente dell'Anm Piercamillo Davigo. "E' il tempo - ha proseguito - di riscoprire la politica come servizio, la figura del politico come servitore, altrimenti non si arriva da nessuna parte. Le nostre citta' non possono crescere se non a partire dalle frange piu' deboli e fragili". Avverte Lorefice: "Non possiamo abbassare la guardia rispetto alla mafia, ma anche rispetto a tutte quelle forme di illegalita' e di ingiustizia che provocano vittime sul campo, come le nostre famiglie, i nostri disoccupati e i nostri senzatetto. Ancora oggi il cardinale Pappalardo ci indica la strada: assumere come proprie la storia, la realta' e la concretezza della vita delle persone. Nessuno puo' tirarsi indietro, soprattutto la politica, che deve bandire ogni tipo di consorteria e interesse privato, scegliendo ogni giorno il bene comune".