L'intervento dell'ex assessora
Siti archeologici e Forestali, la memoria corte del governo siciliano
Nella Regione Siciliana i cali di memoria sono all’ordine del giorno, da governo a governo è quasi automatico ma stupisce che ciò avvenga all’interno dello stesso governo.
L’impiego dei forestali per la manutenzione delle aree verdi dei siti archeologici è già una realtà dall’8 luglio 2013 quando l’assessorato regionale ai Beni Culturali e l’assessorato alle Risorse Agricole hanno siglato un accordo interdipartimentale per dare seguito a quanto previsto dalla Legge Regionale n. 9/2013 “Legge di stabilità regionale” all’art. 25. Nell’articolo dal titolo Contenimento della spesa e valorizzazione delle risorse umane nel settore forestale al comma 3 sono stati aggiunti, fra i compiti dell’Azienda regionale delle Foreste Demaniali, la cura, pulizia e scerbatura meccanica e manuale di parchi, siti archeologici, siti di importanza comunitaria (SIC), delle zone speciali di conservazione (ZSC) e delle zone di protezione speciale (ZPS). Un progetto pilota, promosso dalla Regione con l’Azienda delle Foreste Demaniali, l’Assessorato ai Beni Culturali e la Soprintendenza, presentato a Siracusa il 13 aprile 2013 quando gli assessori regionali al ramo eravamo la sottoscritta e Dario Cartabellotta, ha dimostrato la validità di questa scelta in termini di uso virtuoso delle risorse umane e finanziarie. Proprio l’area archeologica del Teatro Greco è stata protagonista di questo «test» che ha impegnato 25 uomini della forestale per tre mesi; da questa proficua esperienza si è passati all'accordo complessivo del luglio 2013 grazie al quale i lavoratori forestali si sarebbero dovuti occupare della pulizia dei siti archeologici della Sicilia tra cui Morgantina, Selinunte, Segesta, Tindari, Eloro, Himera, Monte Iato, Gela, Taormina ecc. non prima, ovviamente, dell’adozione di apposito provvedimento al fine di rendere esecutiva detta disposizione normativa, di cui evidentemente alla Regione Siciliana si sono perse le tracce.
Sempre l'art. 25 prevede l'impiego delle risorse umane del settore forestale, oltre che per i siti archeologici, per una serie di interventi finalizzati alla tutela e al miglioramento ambientale come la manutenzione delle aree verdi pubbliche, di fiumi, torrenti, laghi, la cura e la pulizia del verde presente nelle scuole pubbliche, università, musei, ospedali. Insomma, esiste un ampio ventaglio di lavori per i quali i lavoratori forestali potrebbero essere utilizzati in Sicilia. Basta applicare le leggi che già esistono!
* presidente associazione Democratici per la città - Siracusa