Intervista
“Due sponde un solo mare”, seconda tappa a Siracusa della scultrice Roberta Conigliaro
Il 20 Maggio alle 18.30, presso il Palazzo Montalto a Siracusa, si terrà l’inaugurazione per la seconda tappa della mostra personale “Due sponde un solo mare” della scultrice siracusana Roberta Conigliaro. Quando scrive di sé la Conigliaro dice “Sin da piccola al mare, seduta sugli scogli, osservavo l’orizzonte ed immaginavo di poter andare oltre con lo sguardo per riuscire a vedere l’altra costa, quella africana. Ho sempre percepito la sua vicinanza, soprattutto nei giorni in cui soffiava il vento del deserto. Nel 1989 mi sono spostata verso nord, a Roma ma il mio sguardo continua ad essere rivolto verso sud… oggi più che mai”. La prima tappa è stata Trapani e ora Siracusa, città lambite da quello stesso mare che divide e così come unisce le sponde di due mondi un tempo uniti da un lembo di terra. L’emigrazione, in tutte le sue epoche e sfumature, e la donna, sono il tema di questa mostra, insieme all’incontro e l’accoglienza dell’altro da sè. Figure come lambite dal vento, sono accompagnate da versi che in qualche modo ne hanno ispirato la creazione. Una mostra rivolta a tutti, anche ai non vedenti, dal momento che alcune opere non solo saranno accompagnate da didascalie Braille ma potranno anche essere toccate. Nessuno più dell’autore può aiutarci a comprendere in pieno il messaggio delle sue opere, per questo abbiamo posto alcune domande a Roberta Conigliaro.
Dalla psicologia alla scultura, il passo non è così consequenziale...
Sì effettivamente potrebbero sembrare due cose molto diverse ma più passa il tempo e più vedo un filo che le unisce. Entrambe portano ad un profondo lavoro su di sè ad una ricerca interiore, ad uno scavare nelle emozioni più profonde per poi tirarle fuori. La vera differenza è che la psicologia, a differenza della scultura, utilizza la parola.
La scultura come un diario nel silenzio ovattato: di cosa le parla il silenzio?
"Pagine di diario" è il titolo di una mia mostra di alcuni anni fa. L'ho chiamata così perché penso che in qualche modo le mie opere sono come appunti che parlano di me, del mio mondo creativo ma anche di ciò che mi circonda, utilizzando però un linguaggio non verbale e quindi un modo di comunicare meno intellettuale ma più istintivo ed inconscio. A volte le parole possono spiegare dei vissuti ma spesso sono anche un filtro. Il momento della creazione, in cui sono io solo a con l'opera è sicuramente per me la parte più affascinante ed unica di questo lavoro.
Porta alla luce una scultura o la crea?
Domanda difficile. In certi momenti ho l'impressione di tirar fuori qualcosa che sta già lì, altre volte scelgo una pietra che mi sembra possa essere adatta per l'idea che ho in mente. Il processo creativo non è sempre uguale.
Le sue sculture sono senza volto, impalpabili, quasi di vento: è un modo per farci identificare o piuttosto la capacità di potere esprimere emozioni e sentimenti attraverso il corpo e la sua postura?
Generalmente, tranne alcuni casi, tendo a farle senza lineamenti, ma io in realtà non le vedo così , per me è come se avessero uno sguardo, penso dicano già tanto così senza necessariamente avere un viso. Prima ancora di iniziare a scolpire disegnavo già le figure in questo modo, istintivamente. E comunque a me piace non "spiegare" troppo le mie sculture, preferisco che ognuno possa attribuirgli un proprio significato, anche se molto diverso da quello che mi ha guidato facendo l'opera.
"Due sponde un solo mare" è il tema del suo progetto, Mariangela Melato diceva a Giancarlo Giannini fissando il mare, che lei non ci vedeva l'orizzonte ma l'infinito: lei cosa ci vede?
Adoro stare seduta a guardare il mare, sin da quando ero bambina. Mi ha sempre dato un grande sensazione di calma e di benessere, ma questo avviene quasi sempre quando sto a contatto con la natura. Mi sembra di ritrovare il senso delle cose.
Nel tema della migrazione ha scelto di sottolineare il ruolo archetipale della donna: e cosa è dovuta la sua scelta e come si è sentita a sua volta da migrante? Cosa si lascia da migrante e cosa si spera di trovare?
Il mio punto di vista è inevitabilmente femminile, è la mia lente per guardare il mondo. Inoltre le donne generalmente sono più accoglienti e quindi più pronte all'incontro che al conflitto, quindi l'integrazione può avvenire maggiormente tramite loro. La mia è stata una piccola migrazione, da Siracusa a Roma, quindi niente di paragonabile, ma certamente c'è stata una spinta a cercare una mia strada, in un altro luogo, a confrontarmi con una realtà diversa da quella in cui ero cresciuta, a cercare nuovi orizzonti.
Si emigra per vari motivi, lei è siciliana e forse avrà sentito dire dagli anziani "suddu stessuru boni na so terra nuddu si ni issi lassannu a so casa" (se si stesse bene nella propria terra nessuno lascerebbe la propria casa ndr), lei che pensa in proposito? Nonostante tutto siamo quel che siamo, un mosaico di genetica arte e cultura, perché siamo il frutto di tutte le dominazioni e migrazioni che ne secoli si sono susseguite...
Credo che al di là di chi emigra perché in fuga da guerre e povertà, c'è un istinto nell'uomo che lo porta a viaggiare e a scoprire nuovi mondi, è sempre stato così. Questo ha permesso di entrare in contatto con altre culture e di mescolarsi. Nessuna razza è veramente pura, è un’illusione, siamo tutti meticci in qualche modo, basta risalire un po' il nostro albero genealogico. Questa mescolanza ha portato spesso un arricchimento anche in Sicilia, ad esempio nell'architettura e nell'artigianato.
Interessante il percorso in Braille studiato per i non vedenti e l'opportunità di poter toccare delle sculture
Ci sarà la possibilità per i non vedenti di poter toccare 5 sculture, accompagnate da didascalie in braille. Verrà anche fissato un incontro a loro dedicato in modo che possano farmi delle domande in merito al mio lavoro. Sarà interessante anche per me sapere cosa percepiscono delle mie opere solamente con il tatto. Inoltre mi fa molto piacere dare la possibilità a chi di solito non ce l'ha di fruire di una mostra d'arte. D'altra parte questa è una mostra che parla di incontro con l'altro, abbattendo le barriere.
Dove vorrebbe che approdasse questo suo progetto?
Il mio desiderio sarebbe quello di portare in giro questa mostra in altre città e magari anche nell'altra sponda del Mediterraneo.
L'arte ci salverà in qualche modo?
Io credo che la bellezza abbia la capacità di curare l'animo umano e di elevarlo. Un'opera d'arte, nel senso più ampio del termine, può comunicare in maniera universale, al di là delle differenze linguistiche, culturali e religiose. Per questo bisognerebbe sia da piccoli educare alla bellezza, per cercare di formare adulti migliori.
Delle statue sono state rubate nel 2007 e solo una ritrovata nel 2009, come si è sentita e cosa spera su quale sia stata la loro sorte
Quando ho ricevuto la notizia è stato un vero shock. Oltretutto non riesco a spiegarmi il motivo, non sono un'artista famosa. Infatti non riesco ad immaginarmi dove possano essere. Spero prima o poi di sapere che fine abbiano fatto.
I versi e le parole la ispirano, tra queste Antonia Pozzi, che sentimenti le ha ispirato la giovane poetessa suicida a soli 26 anni, che amava la fotografia
Ho conosciuto la poesia di Antonia Pozzi non molti anni fa. È stata una vera scoperta. Mi ha ricordato in qualche modo Emily Dickinson, che io amo moltissimo. Mi ha colpito anche il fatto che in Italia sia poco conosciuta. Nel 2013 , nell'antico oratorio della passione di Sant'Ambrogio a Milano, ho fatto una mostra dal titolo "un'esile scia di silenzio". In quel caso avevo scelto alcune poesie delle Pozzi e partendo dalle emozioni che mi avevano ispirato, ho creato delle sculture. Sono stata felice che attraverso la mia mostra, la gente possa essere entrata in contatto con la sua opera, che nonostante la sua prematura scomparsa, è molto vasta.
“Due sponde un solo mare”, Progetto di Roberta Conigliaro Siracusa, palazzo Montalto, Via dei Mergulensi
Inaugurazione 20 maggio ore 18.30
Dal 21 maggio al 5 giugno 2016 orari: lun. 16-20; mart.-dom. 10-13 e 16-20
Sito web: www.roberta-conigliaro.it
Mail : robertaconigliaro@virgilio.it
Pagina facebook: Roberta Conigliaro sculture