Ci furono 386 vittime
Domani si celebra il terzo anniversario della strage di migranti a Lampedusa
Si celebra domani la Prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione nell'anniversario di quel 3 ottobre di tre anni fa in cui si consumò nel Canale di Sicilia, al largo di Lampedusa, una delle più gravi stragi di migranti costata la vita a 386 persone che su una 'carretta' del mare speravano una vita migliore. In Senato la giornata sarà ricordata nel corso di un incontro al quale parteciperà anche il presidente Piero Grasso. Nell'isola di Lampedusa invece sono arrivati più di 200 studenti da tutta Italia e dall'Europa, accompagnati dai loro insegnanti, per confrontarsi concretamente sui temi dell'immigrazione e dell'integrazione. È il progetto "L'Europa inizia a Lampedusa", promosso dal ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre, in occasione proprio della Giornata nazionale dei migranti. L'Arci invece ha organizzato, sempre per domani, un flash mob alle 11 davanti al Pantheon, a Roma, per ricordare non solo il naufragio di tre anni fa ma anche le migliaia di migranti morti (solo dall'inizio dell'anno più di 3500), e chiedere "l'apertura di corridoi umanitari e una vera politica d'accoglienza". "Basta muri! Basta morti di frontiera!", è lo slogan dell'iniziativa. E in concomitanza con questo evento anche il Prix Italia si è svolto nell'isola siciliana. "A tre anni di distanza è ancora forte il dolore per le centinaia di vittime innocenti annegate per colpa di un sistema immorale, criminale ed egoista dell'Europa", dichiara il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. "Da quella e da altre stragi ancora oggi - ha continuato - l'Europa non ha recepito nessuna lezione, nessun messaggio, continuando ad ignorare il drammatico grido di dolore e di speranza di chi vuole fuggire dalla guerra, dalle torture". Il sindaco Orlando ricorderà i migranti morti a largo di Lampedusa, incontrando domani gli studenti del Liceo Umberto I di Palermo insieme al presidente della Consulta delle Culture, Adham Darawsha. "L'Europa dovrebbe essere il primo Paese al mondo. Il problema è che non è un Paese. Questo impedisce di avere una buona politica sull'immigrazione attraverso una discussione democratica. Invece stiamo combattendo gli uni contro gli altri", ha commentato l'economista francese Jean Paul Fitoussi, Presidente Ofce, parlando da Lampedusa dove ha partecipato al 68/o Prix Italia.
"Ai migranti morti il 3 ottobre di tre anni fa abbiamo offerto funerali, trattandoli come nostri cittadini: anche loro sono considerati morti nostri, come Falcone e Borsellino, perché per i siciliani non esiste la parola straniero". Lo ha detto il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, al convegno di chiusura del Prix Italia a Lampedusa, aggiungendo che "la Sicilia è terra di accoglienza da secoli". "Lampedusa è una terra bellissima - ha proseguito -, avamposto di pace e di accoglienza come tutta la Sicilia e anche in parte l'Italia e l'Europa, nonostante una serie di atteggiamenti preoccupanti che arrivano dal continente". "Per le spese sostenute per la sanità dei migranti - ha detto ancora - non abbiamo mai chiesto soldi né allo Stato, né all'Europa, perché facciamo la nostra parte in un mondo globale che chiede supporto. Siamo una popolazione che accoglie e nella nostra terra non ci sono risse tra migranti e cittadini, ma c'è armonia. La pace non viene regalata da altri, ma è frutto di un lavoro che si fa insieme".