Mafia dei pascoli, 10 persone fermate tra Bronte e Cesarò
Operazione antimafia contro i vertici delle cosche di Bronte, nel Catanese, e di Cesarò, nel Messinese, sui Nebrodi, zona quest'ultima nella quale è forte la mafia dei pascoli e dove nel maggio scorso è scampato a un agguato il presidente del Parco Giuseppe Antoci. La Dda di Catania ha disposto il fermo di una decina di indagati. Il provvedimento è stato eseguito da carabinieri del Ros del capoluogo etneo. Tra i destinatari dei fermi anche i presunti capi dei due gruppi, Giovanni Pruiti e Salvatore Catania. Sarà presentata oggi al Gip di Catania la richiesta di convalida dei nove fermi eseguiti da carabinieri del Ros nell'ambito di un'operazione antimafia che avrebbe azzerato i vertici delle cosche di Cesarò (Messina) e Bronte coordinata dalla Dda della Procura etnea. Tra i destinatari del provvedimento anche i presunti capi dei due gruppi, Giovanni Pruiti e Salvatore Catania. L'udienza si dovrebbe tenere venerdì prossimo. Al centro delle indagini di militari dell'Arma, che hanno redatto un'informativa di circa 100 pagine, la violazione del cosiddetto 'protocollo Antoci' da parte dei clan. Secondo l'accusa, per poterlo 'aggirare' con minacce e aggressioni, avrebbero costretto allevatori e contadini a cedere i terreni di loro proprietà per potere così accedere ai contributi per l'agricoltura dell'Unione europea senza la certificazione antimafia che il presidente del parco dei Nebrodi ha reso obbligatoria per l'accesso ai finanziamenti. Una decisione che ha tolto molti terreni, e quindi fatto perdere soldi, alle cosche della zona e che lo scorso anno ha visto Antoci vittima, illesa, di un agguato, con colpi di fucile sparati contro la sua auto blindata sulla strada dei boschi dei Nebrodi che unisce San Fratello e Cesarò. Su quest'ultimo episodio ha pendente un'inchiesta la Dda della Procura di Messina. L'indagine coordinata dalla Procura distrettuale di Catania ha avuto un'accelerazione con i fermi per il rischio di gravi intimidazioni o violenze nei confronti delle vittime.
"Notizie come questa ci fanno sperare in un futuro diverso e migliore e soprattutto ci danno la consapevolezza che il sacrificio e la perdita della liberta' personale non sono stati vani. Congratulazioni vivissime all'Arma dei carabinieri del Ros e alla magistratura per l'eccellente lavoro svolto". Lo afferma Fabio Venezia, il sindaco di Troina (Enna) che vive sotto scorta dopo le minacce della mafia dei pascoli, sull'inchiesta della Dda di Catania che ha portato al fermo di una decina di presunti appartenenti alle cosce di Bronte, nel Catanese, e Cesaro', sui Nebrodi, nel Messinese.