L'attentato a Sanpietroburgo, scoperto dal telefonino
e forze dell'ordine russe sono riuscite a risalire a uno dei presunti organizzatori dell'attentato alla metropolitana di San Pietroburgo, il 27enne di origine centro-asiatica Abror Azimov, controllando le telefonate fatte da Akbarzhon Zhalilov il giovane esecutore della strage, morto nella deflagrazione dell'ordigno, che portava con se'.
Lo scrive il quotidiano Kommersant, citando fonti vicine alle indagini. Secondo la testata, Asimov era l'unico tra i membri del gruppo terroristico con cui Zhalikov si era messo in contatto telefonicamente prima dell'attentato, presumibilmente per riferire di essere pronto a innescare l'esplosione.
Secondo le informazioni diffuse dalla stampa russa, Azimov come altri due sospettati di aver partecipato all'attentato - Sadik Ortikov e Shokhist Karimov, arrestati di recente sempre nella regione di Mosca - lavorava ad Odintsovo, al bar 'Lesnoe' sul Minskoe shosse' e viveva li' vicino. La testata Life News, ritenuta vicina ai servizi segreti, ha rivelato che Azimov dopo aver perso la cittadinanza del suo Paese, il Kirghizistan, si e' trasferito in Russia; qui ha iniziato a seguire l'islam radicale e si e' stabilito a Odintsovo. Citando dati delle forze dell'ordine, Life sostiene che Zhalilov, il presunto kamikaze, aveva conosciuto Azimov in Kirghizistan, dove entrambi vivevano a Osh, nella valle di Fergana, incubatrice del fondamentalismo islamico.
A rivelare i dettagli sull'identita' di Azimov e' stata la testata Fontanka, secondo cui l'uomo e' nato nel 1990 in Kirghizistan, a Jalal-Abad, seconda citta' piu' grande del paese a 200 chilometri da Osh.
Il consolato russo in Kirghizistan gli avrebbe rilasciato la cittadinanza russa nel 2016 e in Russia aveva la residenza registrata nella citta' di Murom, nella regione di Vladimir. Con il passaporto russo, l'anno scorso, Asimov ha iniziato a viaggiare oltre confine, in Turchia. Sempre stando a Fontanka, a marzo 2016 e' andato in aereo da Mosca a Istanbul per tre giorni. A ottobre 2016 si e' recato in Turchia per la seconda volta con un itinerario piuttosto insolito: da Mosca a Istanbul e di ritorno a Mosca via Seul e Vladivostok.
Nell'attentato del 3 aprile a San Pietroburgo sono morte 15 persone compreso il kamikaze, anche se ancora e' da chiarire se Zhalilov fosse consapevole che stava per farsi esplodere o se lo abbiano usato come bomba-umana a sua insaputa.