Catania, l'ex rimessa Ast diventa parcheggio auto: il monito di Legambiente
"Il progetto con cui l'Amt sta trasformando l'ex rimessa di bus in via Plebiscito in un parcheggio auto di 250 posti si presta ad alcune considerazioni sulla sua natura e sull’impatto che potrà determinare sulla mobilità urbana di Catania. L’idea che un’area di sosta dedicata ai mezzi del trasporto pubblico si trasformi un’area di sosta per automobili nel cuore della città storica non presenta immediatamente i caratteri di un’azione che promuova la mobilità sostenibile. Anzi, al contrario, sembra quasi una rappresentazione paradigmatica dell’arretramento del trasporto pubblico che cede spazi a quello privato. La posizione del parcheggio, nel pieno centro urbano, d’altra parte, non può certo conferirgli il ruolo di parcheggio “scambiatore". I parcheggi cosiddetti "scambiatori" hanno un senso se realizzati all'esterno del perimetro urbano e non al centro. Hanno lo scopo di ridurre la penetrazione dei veicoli dall’esterno verso l’interno della città e funzionano solo se lo scambio avviene con un mezzo di trasporto più veloce dell’auto (Metro o BRT) e se la sosta nel parcheggio è gratuita o comunque con una tariffa più bassa di quella dei parcheggi di destinazione nel centro cella città. Lo insegnano studi del settore e l'esperienza di altre città che in materia di mobilità sono anni luce più avanti di noi. Questo perché', per spiegarne in modo semplice le ragioni, chi usa l'automobile per raggiungere dalle periferie il centro della città (dopo essersi sottoposto ad attese estenuanti in coda davanti a snodi di accesso al centro di regola estremamente congestionati) tende a cercare il parcheggio in prossimità del luogo di destinazione e di certo non trova comodo lasciare l'auto e prendere navette una volta giunti faticosamente in centro! Il rischio che il servizio navette possa non funzionare a pieno carico e che il parcheggio rimanga desolatamente vuoto è concreto. Che faccia la fine del "Parcheggio Pino" in via Ventimiglia, per dirla in breve. Esiste tuttavia la possibilità, con un po’ di coraggio, di trasformare il progetto di un parcheggio di 250 posti in via Plebiscito in un’azione di mobilità sostenibile, se accompagnato da alcune misure collaterali. Ad esempio se diventa una occasione per liberare strade e piazze limitrofe dalla congestione delle auto parcheggiate. A 300 metri dal parcheggio c’è l’accesso al Monastero dei Benedettini di via Biblioteca, meta ogni giorno di centinaia di studenti e docenti dell’Università di Catania. Se il parcheggio di via Plebiscito diventa sostitutivo e non aggiuntivo della sosta di piazza Dante e della sosta su strada in via Plebiscito, se la sosta in piazza Dante viene vietata e limitata solo a pochi stalli per i disabili, allora il progetto diventa un progetto di mobilità sostenibile. Se piazza Dante, un luogo dove sono concentrati beni architettonici di grande interesse turistico, viene “liberata” e restituita ai cittadini e ai turisti, allora sarebbe un progetto di mobilità sostenibile. Ne guadagnerebbe l'intera economia della citta' che dal turismo trae importanti risorse di cui una buona parte derivano proprio dai monumenti che insistono nella zona. Se invece il progetto si ridurrà ad aumentare gli spazi disponibili per la sosta nel centro della città, non faremo altro che ulteriormente richiamare l’arrivo di auto in quella parte della città, ridurre il numero di persone che camminano a piedi, vanno in bicicletta e usano il mezzo pubblico. Certo non quello che ci si aspetterebbe dall’azienda dei trasporti pubblici della nostra città." Così Legambiente Catania in una nota.