Modica, scuola: concluse celebrazioni dei 150 anni dell'Archimede
Tutto comincia nel 1867. Da uno storico palazzo di corso Umberto, a Modica. Nasce un istituto scolastico destinato a diventare punto di riferimento della istruzione in Sicilia e nel Meridione d’Italia. Oggi, nel 2017, l’Istituto Tecnico Commerciale “Archimede” di Modica celebra, con giustificato orgoglio, i suoi primi 150 anni di vita. Il prestigioso traguardo è stato caratterizzato da diverse manifestazioni culturali svoltesi nel corso dell’anno. Il momento conclusivo della ricorrenza è stata affidata al palcoscenico del Teatro Garibaldi con una rievocazione di quello che è stato – e resterà – un “must” della vita dell’Archimede: lo show studentesco dell’8 dicembre. Un momento culturale anche questo, senza dubbio, perché il teatro rappresenta la catarsi della vita e della realtà. Anche per gli studenti che hanno raggiunto invidiabili risultati professionali e per i docenti che hanno tracciato a migliaia di ragazzi il percorso quotidiano verso il sapere.
E sabato sera, al Teatro Garibaldi, è stato tributato il doveroso omaggio a quanti hanno saputo sfruttare le loro innate doti per raggiungere il successo – in teatro, in televisione e nella società – già in embrione sulle “tavole” del Garibaldi. Con la presenza istituzionale del dirigente dell’Istituto, Rosario Balistrieri, sono stati ricordati Marcello Perracchio e Ciccio Belgiorno, i rappresentanti più significativi degli spettacoli che calamitavano l’attenzione della città l’8 dicembre fin dagli Anni Sessanta del secolo scorso. I familiari di Perracchio e Belgiorno hanno ricordato storie e aneddoti dei due personaggi. Antonio Grana (componente di uno dei gruppi musicali storici dello show) ha raccontato i retroscena di quelle avventure teatrali, testimonianze indelebili, ad oltre 50 anni di distanza, di una vivacità culturale figlia delle nobili tradizioni locali.
Non poteva mancare un tuffo nella “seconda generazione” dello show. E’ stato Piero Pisana a rendere vivi i ricordi di quegli anni anche grazie ad un collegamento telefonico con l’attore modicano Andrea Tidona, un altro degli studenti ad aver avuto come trampolino le “tavole” del Garibaldi. Anni accompagnati dalle note di diversi complessi musicali modicani come “Il nostro parere” o “Giorgio e gli astri”, quando imperavano i suoni dell’organo Hammond e delle chitarre elettriche.
E se la nostalgia dovesse avere il sopravvento, il rimedio potrebbe essere semplice: la storia dell’Archimede non finisce qui. Continua ad essere fortemente presente nella realtà di oggi che, spesso, viene assimilata alla società digitale. Con una definizione che fa rimpiangere lo show dell’8 dicembre con gli sfottò degli studenti ai professori, rigorosamente autorizzati da preside e docenti. Come catarsi di una realtà che, quella sì, spesso provoca qualche rimpianto.