Risolto il giallo dell'agguato a una coppia nel Reggino: arresti
Risolto il "giallo" dell'agguato a colpi di arma da fuoco che lo scorso 16 marzo porto' all'uccisione di Fortunata Fortugno e al ferimento del presunto 'boss' Demetrio Logiudice: la coppia si era appartata a bordo di un fuoristrada in uno spazio adiacente al Torrente di Gallico.
La Polizia di Stato di Reggio Calabria impegnata nell'operazione "De bello gallico", su ordine della Direzione distrettuale antimafia reggina sta eseguendo un decreto di fermo a carico di alcuni soggetti, tutti italiani, ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio e tentato omicidio pluriaggravati anche dal metodo mafioso, associazione mafiosa, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da fuoco clandestine, danneggiamento aggravato mediante esplosione di colpi di arma da fuoco, furto aggravato e detenzione illegale di segni distintivi e oggetti in uso ai Corpi di polizia. Fondamentali per la risoluzione del caso sono state le immagini acquisite dagli impianti di videosorveglianza pubblici e privati e le attivita' di intercettazione ambientale locale e veicolare. All'esecuzione delle misure ha contribuito anche il Reparto prevenzione Crimine "Calabria" della Polizia di Stato. Ulteriori dettagli verranno forniti nel corso della conferenza stampa in programma alle 11:00 presso la questura di Reggio Calabria. Nell'ambito dell'inchiesta gli inquirenti avrebbero ricostruito l'assetto organizzativo di un gruppo mafioso emergente, aderente alla 'ndrangheta, dedito alla consumazione di reati contro la persona e il patrimonio, composto da Paolo Chindemi, dallo zio cinquantenne Mario Chindemi, da Santo Pellegrino di 32 anni e Ettore Corrado Bilardi, detto "Pietro", di 66 anni, tutti sottoposti a fermo per associazione mafiosa. Le intercettazioni ambientali avrebbero dimostrato che lo scopo fondamentale del gruppo era quello di affermare a Gallico la leadership criminale con l'uso delle armi nelle azioni volte ad assumere il controllo delle attivita' estorsive in danno di imprenditori e commercianti del luogo e ad eliminare esponenti delle fazioni contrapposte. Ad alcuni componenti del gruppo mafioso e' contestato un atto intimidatorio avvenuto a Gallico lo scorso 22 maggio, quando furono sparati alcuni colpi di fucile contro le serrande di due garage di un condominio di cinque piani.
Tra le persone fermate questa notte dalla Polizia di Stato di c'e' Ettore Corrado Bilardi, che ha scontato lunghi anni di detenzione per omicidio, genero del boss storico della 'ndrangheta reggina don Mico (Domenico) Tripodo, assassinato nel 1977 nel carcere di Poggioreale a Napoli su mandato della cosca De Stefano, nonche' cognato di Venanzio Tripodo. Quest'ultimo e' genero di Sebastiano Romeo, patriarca della storica famiglia di 'ndrangheta di San Luca (RC) i cui membri sono conosciuti come "I Stacchi". Attraverso l'opera di mediazione di Bilardi, sostengono gli inquirenti,i membri del clan di Gallico avrebbero stretto relazioni con esponenti di affermate e potenti cosche della 'ndrangheta operanti nei mandamenti tirrenico e ionico della provincia di Reggio Calabria. Davanti al rischio che gli indagati potessero darsi alla fuga, la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha disposto, in via d'urgenza, il fermo degli indagati, eseguito nella notte dagli investigatori della squadra mobile.