Roulette: la storia, le regole, le tipologie
Le attrazioni da casinò, quelle che si distinguono subito per luci e colori sfavillanti in quel di Las Vegas sono ormai note in tutto il mondo. Anche le sale da gioco utilizzano un loro linguaggio fatto di simboli e terminologia specifici: i tavoli sono coperti da un manto verde, le fiches prendono il posto delle monete e le opzioni a disposizione dei giocatori possono prendere in prestito vocaboli dall’inglese o dal francese. Uno dei giochi più famosi è indubbiamente la roulette, della quale però non tutti conoscono le origini.
A prima vista sembra un gioco semplice e si potrebbe pensare che non ci volesse un genio per idearne le dinamiche: nella roulette è presente un disco che deve seguire un movimento rotatorio e all’interno del quale viene lanciata una pallina, che a causa dell’inclinazione della piattaforma si fermerà su una casella contrassegnata da un numero. Lo scopo dei giocatori è semplicemente quello di provare a prevedere quale numero uscirà. Curiosamente, la roulette è nata da un esperimento scientifico ad opera di uno dei più grandi studiosi d’Europa.
Correva l’anno 1657 quando Blaise Pascal tentò di costruire una macchina che riuscisse a muoversi su se stessa senza ricorrere a fonti di energie esterne. Una volta limata l’idea nacque quella che è la roulette di oggi, sebbene altre fonti ritengano che il gioco sia un derivato della già esistente “Girella” italiana, che utilizzava le ruote dei carri. Solo nel 1800 si iniziarono a vedere in giro le roulette vere e proprie. Va da sé che in un paio di secoli in molti abbiano messo le mani sul disco rotante e vi abbiano apportato delle modifiche, nonostante le regole siano piuttosto ristrette e basilari. Benché sia di origine chiaramente transalpina, oggi il termine “roulette” fa parte anche del dizionario italiano. Di certo, comunque, nessuno si sarebbe aspettato un successo così grande per questo gioco, al quale sono stati dedicati nel tempo persino dei film.
Le caselle numerate vanno dallo 0 al 36 e sono colorate di rosso e di nero ad eccezione dello 0, che è inserito in un settore verde. Se la pallina finisce proprio sullo 0, la puntata del giocatore rimane congelata per la mano in corso, almeno nella versione tradizionale del gioco. Già, perché in giro per il mondo esistono più varianti della roulette. Pare che in origine i numeri fossero in totale 38 e non 37, a causa della presenza dello 00, che si comporta esattamente come lo 0 e che rispetto ad esso è situato esattamente sul punto opposto della circonferenza della ruota. Una volta scoperto il gioco, però, vollero aumentarne la difficoltà e decisero di ripristinare lo 00. Esiste anche una versione inglese della roulette, che differisce dalle altre per le conseguenze dello 0.
Ciò che non cambia è il ruolo del croupier, l’addetto alla roulette, l’unica vera figura intorno al tavolo che maneggia gli strumenti di gioco. È lui a dover azionare la ruota, facendo attenzione a lanciarvi la pallina in senso contrario a quello della rotazione del disco, per poi ripartire sempre dal settore dell’ultimo numero vincente al giro successivo. Per giocare alla roulette ci sono numerose strategie da usare che riguardano però le serie di numeri da chiamare per sperare nella fortuna. Osservare i movimenti del croupier, infatti, non è affatto fruttifero. Le leggende metropolitane che parlano di presunti calcoli che permetterebbero di individuare in anticipo il numero che uscirà facendo affidamento a chissà quale legge della fisica lasciano il tempo che trovano.