Modica, Tribunale: il paradosso giudiziario ibleo arriva in Parlamento
La paradossale vicenda del Tribunale di Ragusa - ospitato in un immobile in precarie condizioni strutturali, aperto malgrado tutto, e il Palazzo di giustizia di Modica, chiuso nonostante abbia tutti i requisiti per ospitare in assoluta sicurezza gli uffici giudiziari - è ora a conoscenza di deputati e senatori italiani. Messo nero su bianco.
Si è, infatti, riunito oggi a Roma il Coordinamento Nazionale per la Giustizia di prossimità per fare il punto sulla proposta di ripristino dei 30 tribunali soppressi in applicazione della legge di riforma della geografia giudiziaria, ed in preparazione delle successive audizioni disposte dall’Intergruppo Parlamentare impegnato nella elaborazione di una proposta da sottoporre alle competenti Commissioni Giustizia della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
Alla riunione del Coordinamento Nazionale, oltre al portavoce del comitato pro tribunale di Modica, avvocato Enzo Galazzo, hanno partecipato il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, e Salvatore Rando.
Le audizioni sono state aperte dal Direttivo del Coordinamento Nazionale del quale fa parte l’avvocato Galazzo che intervenendo, oltre a trattare l’argomento riguardante il ripristino dei tribunali soppressi, si è soffermato sulla paradossale situazione venutasi a determinare a seguito dell’accorpamento del Tribunale di Modica a quello di Ragusa, con la conseguente chiusura del Palazzo di Giustizia di Modica, moderno, sicuro, funzionale, e facilmente raggiungibile, e la valorizzazione dei locali inidonei, senza alcun requisito in materia antisismica, di stabilità, di sicurezza sul lavoro, di funzionalità,ecc. Il tutto in netto contrasto con la legge di riforma della geografia giudiziaria voluta per accelerare i tempi della giustizia e per la necessità di risparmiare. Principi questi paradossalmente violati se è vero come è vero che i tempi della giustizia si sono allungati in maniera non più accettabile ed i costi sostenuti hanno superato ogni limite e non solo: dopo aver speso tanto per realizzare l’accorpamento si sta lavorando per individuare una mega struttura da adeguare alle esigenze del tribunale; il tutto mentre il palazzo di Giustizia di Modica continua a rimanere chiuso.
L'avvocato.Galazzo a conclusione dell’audizione ha consegnato al presidente dell’intergruppo la relazione contenente gli argomenti decisi dal Comitato Pro Tribunale nel corso della riunione che si è svolta a Modica sabato scorso, 19 ottobre.
ECCO IL DOSSIER PRESENTATO ALL'ONOREVOLE ELISA SCUTELLA', PRESIDENTE DELL'INTERGRUPPO PARLAMENTARE PER LA GIUSTIZIA DI PROSSIMITA'.
Gentile Presidente,
a conclusione della odierna, breve interlocuzione, riassumo i tratti più rilevanti a conforto della istanza per l’utilizzo della struttura giudiziaria di Modica, già sede di Tribunale, ex art. 8, comma 4 bis, D. Leg.vo n. 155/2012:
Sul risparmio di spesa
L’art. 10 del richiamato decreto legislativo, intitolato “Clausola di invarianza”, prescrive che da quel provvedimento “non debbono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e che alla sua attuazione si provvede nell’ambito delle risorse umane strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente”. E’ successo però che, a seguito dell’accorpamento del Tribunale di Modica (oltre alla sezione staccata di Vittoria) al Tribunale di Ragusa, la finanza pubblica ha sopportato e sopporta maggiori costi aggiuntivi gestionali per oltre due milioni di euro, oltre ai 700 mila euro preventivati dalla Amministrazione Comunale di Ragusa per l’adeguamento strutturale del Palazzo di via Natalelli e per il trasferimento dell’archivio da Modica – ove è tutt’ora in atto – a Ragusa.
Tali maggiori costi sono stati evidenziati alla Corte dei conti di Palermo (doc.1) con esposto del 29 novembre 2013 a mia firma, ma di esso non conosco l’esito. Non solo:
Il 23 gennaio 2018 il Dipartimento della Organizzazione Giudiziaria presso il Ministero ha indetto una procedura finalizzata alla individuazione, nel territorio di Ragusa, di un immobile ove allocare gli archivi degli uffici giudiziari di Ragusa e delle sedi soppresse nonché quelli della Polizia Giudiziaria, dell’Ufficio del Giudice di Pace di Ragusa e dell’Ufficio Notificazioni, Esecuzioni e Protesti. La superficie dell’immobile da ricercare in locazione è stata indicata in mq. 5.500 lordi, a fronte di un canone annuo di € 700 mila circa.
E però è difficile comprendere come, a fronte della chiara disposizione di legge, si sia deciso di dare luogo a tale sperpero senza tenere conto della disponibilità della struttura giudiziaria di Modica posta a soli km.14 dal Tribunale di Ragusa. E ciò a prescindere dal fatto che, a venti mesi dal termine ultimo per la presentazione delle offerte, non è dato sapere, ai fini della trasparenza degli atti, chi abbia partecipato, neppure a seguito di iniziativa dell’On.le Lorefice Marialucia e di formale mia richiesta in data 31.10.2018 (doc.2).
Utilizzo della struttura giudiziaria di Modica
Dispone il comma 4 bis dell’art. 8 del decreto legislativo n. 155/2012 che “In via sperimentale il Ministro della giustizia può disporre, nell’ambito di apposite convenzioni stipulate con le regioni e le province autonome, che vengano utilizzati, per il tempo necessario, gli immobili adibiti a servizio degli uffici giudiziari periferici … Le spese di gestione e di manutenzione degli immobili e di retribuzione del personale di servizio oggetto delle convenzioni sono integralmente a carico del bilancio della regione”.
L’8 marzo 2018 l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la legge n.8/2018 che all’art. 15, comma 13, recita: “Al fine di favorire l’esercizio di funzioni giudiziarie nelle sedi dei Tribunali soppressi di Mistretta, Nicosia e Modica, l’Assessore regionale delle Autonomie Locali e la funzione pubblica promuove e sostiene la stipula di nuove intese con il Ministro della giustizia ai sensi del comma 4 bis dell’art. 8 del decreto legislativo n. 155/2012 e successive modifiche e integrazioni” autorizzando una spesa di 50 mila euro per ciascun Tribunale e per ciascun anno del triennio 2018/2020. l’Assessore regionale Avv. Bernadette Grasso ha comunicato al Ministro della giustizia, in tre distinte occasioni, la disponibilità della Regione alla stipula della convenzione ed ha chiesto fissarsi, a Roma, un incontro finalizzata alla sottoscrizione.
E però nessuna di quelle tre comunicazioni è stata incredibilmente riscontrata.
Il 19 marzo 2019 si è tenuto presso il Ministero l’auspicato incontro tra il Comitato ed il Ministro Bonafede. All’esito il Ministro ha assicurato che avrebbe attivato i responsabili del competente Dipartimento al fine di dare esecuzione alle previsioni del cennato comma 4 bis.
L’Assessore regionale On.le Grasso, messo a parte di tali confortanti determinazioni, inoltrava al Ministro la comunicazione 2 luglio 2018, prot. n. 74603 (doc.3), mediante la quale chiedeva ancora che si fissasse in Ministero un incontro per sottoscrivere la ripetuta convenzione, senza tuttavia averne, ancora una volta, riscontro.
Rischio sismico
Con nota 3 ottobre 2013 (doc.4) il Procuratore della Repubblica ed il Presidente del Tribunale di Ragusa hanno preso atto che il responsabile del servizio di protezione e prevenzione evidenziava che “La struttura, nel suo complesso, presenta criticità strutturali”, segnalate dai dirigenti pro tempore dell’Ufficio giudiziario al Sindaco di Ragusa con comunicazione 5 luglio 2010. A tale effetto, “in relazione alle mutate condizioni, in ragione della maggiore presenza e afflusso di personale dipendente e di utenza … chiedono che l’Amministrazione comunale di Ragusa, esegua con la massima urgenza gli interventi strutturali e di manutenzione segnalati …”. La nota veniva riscontrata dal dirigente dell’UTC in data 18.4.2014 con rassicurante comunicazione (doc.5) di un intervento di adeguamento, segnatamente della realizzazione di una scala antincendio esterna in acciaio, che avrebbe comportato una spesa di 350 mila euro che sarebbero stati completati, presumibilmente, entro 180 giorni dalla data odierna.
Ma a cinque anni di distanza, di quella scala non c’è ancora traccia!
L’8 settembre 2018 le “criticità strutturali” predette sono state segnalate con formale esposto (doc.6) al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa al quale è stato sollecitato il sequestro preventivo della struttura giudiziaria del Tribunale di Ragusa ex art. 321 c.p.p., notoriamente non antisismica, notoriamente insistente in territorio ad altissimo rischio sismico, notoriamente inadeguata per misure di sicurezza ed antinfortunistiche oltre che notoriamente insufficiente. In altri termini, notoriamente pericolosa. In quell’atto veniva richiamata la nota del 25.1.2018 (doc.7) a firma dell’Ingegnere Capo del Genio Civile di Ragusa, che interveniva on line nel dibattito di una assemblea pubblica convocata dal Comitato del Tribunale pro Tribunale stigmatizzando, tra l’altro, la fragilità della struttura fisica del contesto urbano motivo per cui non v’è ombra di dubbio che l’edificio di Modica sia ancora più idoneo alla funzione di ufficio giudiziario, sia perché le sue strutture sono antisismiche, sia per la sua migliore ubicazione rispetto a quello di Ragusa sia per l’ampio piazzale di cui dispone destinato ad Area di attesa. In quell’atto venivano altresì richiamati taluni principi espressi dalla Suprema Corte per la quale “In tema di causalità … i terremoti di massima intensità sono eventi rientranti tra le normali vicende del suolo, e non possono essere considerati come eventi eccezionali ed imprevedibili quando si verifichino in zone ad elevato rischio sismico o comunque formalmente qualificate sismiche” (Cass. pen. n. 2378/2016). Non solo: “nel carattere non prevedibile dei terremoti … la inosservanza della regola tecnica di edificazione proporzionata al rischio sismico di zona, anche ove quest’ultimo si attesti su percentuali basse di verificabilità, integra pur sempre la violazione di una norma di aggravamento del pericolo e come tale va indagata e rileva ai fini del sequestro preventivo” (Cass. pen. n. 190/2018).
E però, a fronte di quanto sopra, la Procura della Repubblica ed il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ragusa hanno ritenuto di non adeguarsi a quei principi tant’è che a quell’atto ha fatto seguito la richiesta di archiviazione, l’opposizione ad essa e, infine, il rigetto per inammissibilità della opposizione medesima da parte del competente Giudice (doc.8).
Le superiori considerazioni, nel rispetto delle norme di legge, dei principi enunciati dalla Suprema Corte di Cassazione e del buon senso impongono, congiuntamente agli impegni assunti il 19 marzo 2019 dal Ministro della Giustizia, l’avvio al procedimento per la sottoscrizione della convenzione ex art. 8, comma 4 bis, del decreto legislativo n. 155/2012 con il rappresentante del Governo Siciliano finalizzato all’utilizzo delle strutture giudiziarie di Modica, Mistretta e Nicosia, già sedi degli omonimi Tribunali.
L'AUDIZIONE DEL SINDACO DI MODICA IGNAZIO ABBATE.
Il Primo Cittadino di Modica è stato ascoltato sullo stato della struttura di Piazzale Beniamino Scucces per quale è ancora in atto il pagamento di un mutuo da parte dello Stato fino al 2023. “Nel corso del mio intervento – ha commentato il Sindaco – ho fatto presente come il nostro tribunale sia ormai chiuso dal 2015 a favore di una struttura fatiscente come quella che ospita il Tribunale di Ragusa. Ho sottolineato la grave dispersione di soldi pubblici per affittare un’altra struttura che potesse sopperire all’aumento della mole di lavoro per la struttura ragusana a fronte di un moderno edificio chiuso. Ho chiesto, a nome di tutto il territorio, che alla luce della prossima riorganizzazione della geografia giudiziaria si tenga in considerazione la creazione di un terzo polo giudiziario accanto a quelli di Ragusa e Siracusa per smaltire tutto il lavoro arretrato. A questo Tribunale dovrebbero far capo, oltre alle Città di Modica, Scicli, Pozzallo e Ispica, anche il comprensorio formato da Rosolini, Noto, Avola e Pachino. In subordine chiediamo che gli uffici di Piazza Beniamino Scucces siano utilizzati come sede distaccata del Tribunale di Ragusa. Avendo ricevuto l’approvazione da parte della Presidente della Commissone, l’onorevole Elisa Scutellà, e dei membri dell’intera Commissione, sono uscito dall’aula rinfrancato ed estremamente fiducioso circa il futuro del nostro Tribunale. Prossimamente alcuni componenti dell’Intergruppo Parlamentare verranno in visita ufficiale a Modica per constatare di persona la realtà dei fatti e, si spera, mettere una volta per tutte la parola fine a questa ingiustizia”. In mattinata il Sindaco era stato ascoltato anche durante l’assemblea nazionale del coordinamento per la giustizia di prossimità.