Cassazione
Strage di Alcamo, confermato più di un milione per ingiusta detenzione
E' stato confermato dalla Cassazione il risarcimento richiesto da Gaetano Santangelo, detenuto ingiustamente per la strage alla casermetta di Alcamo Marina (Trapani) del 26 gennaio 1977. L'uomo, assieme a Vincenzo Ferrantelli e Giuseppe Gulotta, era stato individuato come uno dei presunti autori dell'eccidio che causo' la morte a due carabinieri, Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. Nella sentenza di primo grado i tre vennero ritenuti responsabili. Gulotta fu condannato all'ergastolo - ed e' stato scagionato nel febbraio 2012 dopo 21 anni di carcere - mentre Santangelo e Ferrandelli ebbero 20 anni di reclusione. Gli ultimi due poco prima dell'esecuzione della pena fuggirono in Brasile, ottenendo lo status di rifugiati politici. Per entrambi, dopo aver presentato istanza di revisione, è sopraggiunta la cancellazione della condanna ed infine la Corte d'Appello di Catania aveva stabilito un risarcimento di 1 milione e 100 mila euro ad ognuno di loro. Nel corso dell'iter di richiesta del risarcimento i due erano stati vittima perfino del loro legale, Maurizio Lo Presti del foro di Trapani, poi condannato dal gip del tribunale di Trapani ad un anno e dieci mesi di reclusione per aver "preteso un terzo della somma per il risarcimento danni". In seguito alla sentenza di risarcimento l'Avvocatura dello Stato aveva presentato un ricorso, rigettato dall'odierno parere della Corte di Cassazione. Una vicenda non del tutto chiusa, atteso che adesso i legali di Ferrantelli e Santangelo hanno presentato un ulteriore richiesta di 12 milioni per "il danno patrimoniale, biologico e morale". Stessa richiesta per Giuseppe Gulotta (quantificata in 56 milioni di euro) sulla quale si esprimeranno mercoledì prossimo i giudici della Corte d'Appello di Reggio Calabria.