Operazione "Kepha" dei carabinieri
Maxi retata antidroga tra Avola e Noto, 24 persone arrestate
Ventiquattro arresti nel siracusano per traffico di droga. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip di Catania su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia sono state eseguite questa notte dai carabinieri a carico dei componenti di un sodalizio, ben strutturato e radicato, dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti. Dei 24 destinatari delle misure cautelari due sono attualmente detenuti per altra causa presso le case circondariali di Trapani e Vibo Valentia e altri due sono ancora irreperibili. L'operazione è stata denominata “KEPHA” deriva dall'aramaico che vuol dire “roccia, pietra” e "fa riferimento- hanno spiegato in conferenza stampa - sia alla natura dello stupefacente che alla condotta inflessibile delle forze dell'ordine e della magistratura verso ogni forma di illegalità".
Le indagini sono iniziate a dicembre 2009, a seguito di una precedente attività della Stazione Carabinieri di Avola e del Nucleo operativo della Compagnia di Noto che avevano avuto contezza di una fervida attività di spaccio di sostanze stupefacenti nella zona sud della provincia di Siracusa, in particolare nel territorio dei Comuni di Noto ed Avola.
I militari dell'Arma avrebbero appurato che Corrado Casella, elemento di spicco nel contesto criminale del comune di Avola, aveva progettato di effettuare a novembre del 2009, un viaggio di approvvigionamento di cocaina ed eroina insieme ad altri pregiudicati del posto. Duccio Morale e Vincenzo Morale sono indicati come soci in affari, mentre un incensurato viene individuato come il corriere che doveva effettuare il trasporto dello stupefacente.
I carabinieri così hanno installato gps sui mezzi in uso ai tre, monitorando i loro spostamenti. Il 20 novembre una delle auto di proprietà di Duccio Morale, guidata da lui stesso, raggiunge la Calabria compiendo vari spostamenti tra i comuni di Africo Nuovo, Bianco e Bovalino. Al ritorno in Sicilia l’autovettura viene fermata all’uscita autostradale di Avola, ed a bordo del mezzo vengono identificati Duccio Morale, Corrado Casella e Vincenzo Morale. I tre vengono trovati in possesso di 5.000 euro in contanti. Della droga non viene trovata traccia. Da questo momento cominciano le intercettazioni nei confronti di Corrado Ferlisi, Corrado Casella e i due Morale. Le loro conversazioni consentono ai militari di accertare l'esistenza di una associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, inserita in un consolidato contesto criminale in cui i ruoli apicali sono occupati da Corrado Ferlisi e Corrado Casella. Il gruppo era strutturato nei minimi particolari: c'erano i “fedelissimi” ausiliari alle dirette dipendenze dei capi ed, in posizione ad essi immediatamente subordinata poi i singoli spacciatori, fornitori, spacciatori al dettaglio. Rispettati anche gli schemi classici dell'attività associativa con l'occultamento dello stupefacente in luogo non riconducibile ad alcuno dei sodali, ripartizione dei ruoli apicali o di contatto con l’acquirente, la materiale disponibilità del denaro e la sua condivisione tra i vari consociati oltre al conferimento del denaro in un fondo comune dal quale prelevare le somme aventi diversa destinazione, dal mantenimento in carcere dei detenuti all’acquisto di nuove partite di droga. L'attività non subiva pause: uno dei capi dava disposizioni sul da farsi anche dal carcere attraverso la sua compagna o usando lettere. Le risultanze investigative hanno confermato l’esistenza di un gruppo principale facente capo direttamente a Corrado Ferlisi e Corrado Casella che si avvaleva della stretta collaborazione non solo delle rispettive mogli Adriana Caruso e Giusy Lazzaro, che non è destinataria di misura cautelare, ma anche di altri personaggi tra cui Marco Ben Maatoug e Giuseppina Parisi. Quest’ultima, che secondo quanto riferito dagli investigatori spacciava al minuto ed era rifornita da Corrado Casella, era riuscita a creare un proprio autonomo canale di approvvigionamento a Catania avvalendosi della collaborazione del figlio Sebastiano Sinatra, oltre che di Ben Maatoug, Sebastiano Coffa, Carmen Coffa e Venerando Alfò. I militari dell'Arma hanno anche accertato la disponibilità di armi in capo ad alcuni dei membri del sodalizio (difatti nel corso dell’attività di indagine si è proceduto al sequestro di una pistola cal. 6,35 nonché di munizionamento di diverso calibro) nonché la costante inesauribile disponibilità di stupefacente di vario tipo (hashish, marijuana, cocaina ed eroina) grazie a canali certi di approvvigionamento ed al perenne afflusso di denaro. L'attività di intercettazione ha consentito di verificare l'utilizzo di un linguaggiio criptico da parte di tutti gli associati che per riferirsi allo stupefacente utilizzavano termini come “cavalli”, “cavallo piccolo”, “giumenta” “mezzo cavallo” “biruccino”, per indicare non solo le quantità ma anche il tipo di stupefacente ordinato, oppure “motore”, “centralina” “pezzo” per indicare la qualità dello stesso. Nel corso dell'attività di indagine sono stati effettuati 10 arresti in flagranza per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti e sono stati sequestrati quasi trecento grammi di droga, di cui 200 grammi di cocaina e 80 di eroina.
I NOMI DEGLI ARRESTATI
1. Alfò Venerando, classe 1978;
2. Alicata Corrado, classe 1979;
3. Ben Maatoug Marco, classe 1984;
4. Buscemi Massimo, classe 1978;
5. Caruso Adriana, classe 1985;
6. Caruso Giuseppina, classe 1977;
7. Casella Corrado, classe 1978;
8. Coffa Carmen, classe 1977, in atto detenuta per altra causa presso la casa circondariale di Trapani;
9. Coffa Sebastiano, classe 1980, in atto detenuto per altra causa presso la casa circondariale di Vibo Valentia;
10. Coniglione Giuseppe, classe 1960, in atto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari;
11. Di Maria Antonietta, classe 1962;
12. Di Rosa Nunziatina, classe 1978;
13. Ferlisi Corrado, classe 1980, in atto detenuto per altra causa presso la casa circondariale di Siracusa;
14. Iacono Paolo, classe 1977;
15. Iacono Salvatore, classe 1969, in atto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno;
16. Morale Duccio, classe 1981;
17. Morale Vincenzo, classe 1968;
18. Parisi Giuseppina, classe 1971;
19. Piccione Marco, classe 1987;
20. Santostefano Salvatore, classe 1980;
21. Sciuto Alfio Fabio, classe 1977;
22. Silvia Stefania, classe 1988;
23. Sinatra Sebastiano, classe 1990;
24. Virzì Laccania Andrea, classe 1962.