Trentamila in corteo
Statali in piazza a Roma, "non vogliamo mance"
Contratto subito e niente 'mance' che umiliano i lavoratori. La manifestazione nazionale a Roma dei dipendenti pubblici ha riunito Cgil, Cisl e Uil contro il governo, che nella legge di Stabilita' ha stanziato solo 300 milioni, una cifra ritenuta "insultante" da Susanna Camusso e "poco dignitosa" da Annamaria Furlan. "Il peggior datore di lavoro che ci sia", secondo Carmelo Barbagallo, non rispetta la sentenza della Corte Costituzionale e da 6 anni non rinnova il contratto. Ma i lavoratori sfilano in piu' di 30mila nella capitale (secondo le stime degli organizzatori) per avvertire che la mobilitazione non si fermera': nessuno usa la parola sciopero, ma i tre leader sindacali la fanno intendere. "Se non si fa il contratto entro l'anno, la prossima manifestazione non sara' ne' di sabato ne' di domenica", avverte Barbagallo che si dice pronto a portare "il carbone" della befana a Palazzo Chigi. "Se qualcuno ha pensato che basta aspettare il 15 dicembre per dire che le risorse non ci sono noi rispondiamo: avete sbagliato i conti, non ci fermerete", grida Camusso chiudendo il comizio. Piu' moderata Furlan che promette "forme di mobilitazione adeguate". Di sciopero e "occupazioni di sedi istituzionali parla Giovanni Torluccio, segretario generale della Uil Fpl, mentre la segretaria generale della Fp Cgil Rossana Dettori afferma che il sindacato "non escludera' alcuna forma di lotta".
Tanto a livello di categoria che nazionale le tre sigle marciano unite: "Siamo qui nella piazza del lavoro pubblico unitariamente", dice Camusso; "Abbiamo ritrovato una grande unita", sottolinea Barbagallo richiamando anche la vertenza pensioni. E sicuramente Cgil, Cisl e Uil si ritrovano insieme anche a criticare la posizione espressa ieri dal ministro del Lavoro Poletti sull'orario di lavoro: "Un ministro del Lavoro dovrebbe sapere di cosa parla - ha osservato Camusso - Dietro c'e' un'idea precisa che e' apparire come Ufo robot per risolvere tutti i problemi". "Poletti e' entrato a gamba tesa e non va bene - ha attaccato Barbagallo - Se pensa, attraverso slogan giornalistici, di fare un ulteriore attacco alla contrattazione per un neoliberismo selvaggio, ha sbagliato tempo e modo". "Un'uscita estemporanea su un tema delicatissimo - il giudizio di Furlan - e non condivisibile". "Un'offesa alle persone perche' per quanto lavorano sono retribuite troppo poco", ha aggiunto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, in piazza per solidarieta' con i lavoratori pubblici, solidarieta' portata anche dai leader di Fim e Uilm. Per loro la trattativa sul rinnovo contrattuale riprendera' la prossima settimana: dopo la sigla dell'accordo per il trasporto pubblico locale, che segue le intese trovate nella chimica, nei bancari, nel cemento, i sindacati vedono segnali importanti per riaffermare il ruolo della contrattazione, che pero' proprio il governo "dell'unilateralita'", "l'Ercolino sempre in piedi", secondo la definizione di Camusso, appare voler negare.