Più spese per Natale
La crisi si allontana, i consumi tornano a crescere dopo 7 anni
Lo abbiamo sentito dire molte, forse troppo volte che eravamo usciti dalla crisi, ma ogni volta la realtà sembrava andare in un'altra direzione facendo comprendere che si trattava più di uno slogan politico o di un'infusione di ottimismo che di cambio di tendenza effettiva dell'economia. Adesso la Confcommercio, dopo uno studio attento e scrupoloso, ha annunciato la tanto agognata frase: "Siamo fuori dalla crisi". La bilancia dei consumi, unico indice effettivo di benessere, è tornata a crescere dopo ben 7 anni. Il tempo della crisi in effetti è davvero tanto se ci soffermiamo un momento ad osservarlo meglio. Sette lunghi anni di sofferenze, sacrifici, austerità e malumori.
Il Natale 2015 potrebbe così passare alla storia come il primo positivo dopo molto tempo. La spesa media per i regali aumenta del 5% rispetto al 2014 fino a 166 euro a testa ma resta inferiore del 30% rispetto ai livelli del 2009.
I dati Istat però dicono che italiani pur essendo più ottimisti non sono ancora soddisfatti. Le tredicesime aumentano dell'1,2% rispetto allo scorso anno e valgono 39,4 miliardi,secondo uno studio di Confcommercio. Di questi 7,9 miliardi sono destinati al fisco tra Ici, Imu, Tasi, tasse auto e canone Rai; 10 miliardi saranno destinati invece ai regali di Natale. Complessivamente i consumi da 13esima e le spese aggiuntive dei lavoratori autonomi a dicembre valgono 29,9 miliardi. Si tratta di 1.370 euro a famiglia, con aumento dell'1,3% rispetto al scorso anno ma un calo del 3,5% rispetto al livello del 2008.
Nemmono il terrorismo, dopo gli ultimi tragici fatti di Parigi, è riuscito ad impattare negativamente. "Sulla base dei dati del passato non c'è un impatto degli attentati terroristici dal punto di vista macroeconomico". Lo afferma il direttore dell'ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella, che ha analizzato gli effetti sugli andamento del Pil e sulla fiducia di imprese e famiglie dell'attacco alle Torri gemelle e alla metropolitana di Londra. "L'Occidente dal punto di vista economico avrebbe gli anticorpi" per reagire al terrorismo senza "discontinuità negli andamenti macroeconomici", spiega Bella.