Abuso d'ufficio
Perquisizioni della finanza all'ateneo di Brescia
Perquisizioni della guardia di finanza all'Ateneo di Brescia: l'ipotesi di reato su cui si indaga è abuso d`ufficio in relazione alla selezione di un collaboratore dell`Università degli studi.
Nell`ambito di una complessa e articolata indagine su alcune procedure di selezione del personale dell`Università degli studi di Brescia, diretta dalla locale Procura, i militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Brescia hanno eseguito "numerose perquisizioni nei confronti di alcuni esponenti apicali dell`Ateneo, del presidente della commissione giudicatrice nominata e del candidato risultato vincitore", ha spiegato la finanza. Le indagini hanno riguardato, tra l`altro, una procedura selettiva per il conferimento di un incarico per "lo sviluppo e il consolidamento di relazioni pubbliche internazionali al fine di promuovere l'ampliamento geografico e istituzionale degli accordi di collaborazione finalizzati alla nuova mission dell'Ateneo e al suo progetto strategico Health&Wealth". La procedura si è conclusa con la stipula di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, con decorrenza dall'inizio del 2015 per la durata di 24 mesi e con un compenso annuo lordo 30mila euro, a favore di una funzionaria, già impiegata, con analoga tipologia di contratto, all`Aifa, presieduta dall`attuale rettore dell`Ateneo.
"Le indagini finora svolte - ha spiegato la guardia di finanza di Brescia in una nota - hanno fatto emergere delle irregolarità nella citata procedura di selezione, oltre al fatto che il candidato prescelto non è stato impiegato per le finalità previste dalla procedura stessa". In particolare, non sarebbero rispettati i requisiti previsti (alta qualificazione, autonomia ed eccezionalità) per il conferimento di incarichi a figure professionali esterne all`ente. Infatti, "la citata funzionaria avrebbe svolto e continuerebbe a svolgere mere funzioni di segreteria". Anche il Collegio dei revisori dei conti dell`Ateneo aveva rilevato anomalie nelle specifica procedura selettiva e nel conferimento dell`incarico.
Al momento, i finanzieri hanno raccolto "numerosi elementi indiziari in ordine all`ipotesi che tale procedura non rappresenti la volontà di tale Ente pubblico di scegliere, tra la rosa dei candidati, quello ritenuto più idoneo all`incarico, ma una selezione preordinata a legittimare giuridicamente l`affidamento dello stesso a una determinata persona, attraverso la previsione di requisiti ad hoc particolarmente stringenti".
Nell`indagine risultano coinvolti anche i componenti della commissione valutatrice e "sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi".