Contestato unammanco di 120 mila euro
Appropriazione indebita, indagato il vescovo di Mazara del Vallo
Il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, è indagato a Marsala per appropriazione indebita. A Mogavero, ex sottosegretario della Cei, è stato notificato oggi un avviso di garanzia. Indagato anche don Franco Caruso, ex economo della stessa Diocesi, il cui incarico non è stato più rinnovato da Mogavero quando questi, tra aprile e maggio 2014, si è accorto dei notevoli debiti accumulati negli ultimi anni dalla Curia. A Mogavero è contestata l'appropriazione di 120 mila euro.
"Siamo assolutamente tranquilli, mons. Mogavero sopporta tutto questo con assoluta serenità. Riteniamo che il vescovo in questo processo sia persona offesa dal reato. I fatti che gli sono stati astrattamente addebitati esulano da ogni responsabilità il vescovo. Si tratta di fatti che il vescovo ha denunciato e che sono ascrivibili ad altri che a sua insaputa hanno malversato somme della Diocesi". Lo ha detto l'avvocato Stefano Pellegrino legale del vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, in un'intervista al Tg2000 (in onda stasera alle 18:30), il telegiornale di Tv2000, in merito all'avviso di garanzia notificato dalla Procura di Marsala per appropriazione indebita. "E' stato provato documentalmente - ha spiegato l'avvocato Pellegrino - che nessun transito di denaro vi è stato sui conti correnti del vescovo. Si tratta di irregolarità contabili commesse da altri e comunque da sviste degli inquirenti che si sono fermati al dato contabile senza accertare l'effettiva destinazione delle somme che certamente non sono andate nei conti correnti di mons. Mogavero". "L'ipotesi contestata più grave", ha proseguito il legale, è "rappresentata da una somma di 100 mila euro che sarebbe transitata sul conto corrente di mons. Mogavero" ma "questa somma è andata ad un fornitore della Diocesi vescovile di Mazara del Vallo e non come prospettato ingiustamente dall'accusa nel conto corrente del vescovo. Attraverso l'iban tale accertamento lo avrebbe potuto fare anche un ragazzino di terza media". "Mons. Mogavero - ha aggiunto l'avvocato - è sereno, si sta dedicando alle funzioni pastorali piuttosto che a queste attività che ha lasciato a noi legali, tra l'altro è un'attività meramente ragioneristica. Si tratta di questioni contabili in cui è stata dimostrata documentalmente l'estraneità del vescovo: non vi sono delle prove fornite attraverso testimoni, si tratta di prove documentali che escludono ogni responsabilità del vescovo che in relazione a questi fatti è persona offesa così come si era già qualificata l'anno scorso quando denunciò questi fatti".