Il sisma di Santa Lucia
"La notte più buia", un libro di Breci racconta il terremoto del '90
Il giornalista di Carlentini, Silvio Breci, racconta in un libro il terremoto di Santa Lucia, di un quarto di secolo fa. Il libro verrà presentato domenica a Carlentini, città simbolo del terremoto.
È la notte del 13 dicembre 1990. All’1.24 i sismografi registrano una violenta scossa di terremoto che interessa un’ampia area della Sicilia sud-orientale. Durato circa 45 secondi, il sisma causa danni ingenti a Carlentini, Augusta, Melilli, Lentini, Sortino, Francofonte, Scordia e Militello Val di Catania, ma nel complesso una qua- rantina di centri abitati delle province di Siracusa, Catania e Ragusa subiscono danni più o meno lievi. Il bilancio è di 17 morti, 12 nella sola Carlentini e 5 uccisi dalla paura in altri comuni investiti dalla violenta scossa sismica. Si contano centinaia di feriti e oltre quindicimila senzatetto. Quarantacinque secondi di incubo. Quaranta- cinque secondi di terrore e distruzione con al centro dell’inferno Carlentini. Fragili come biscotti, in quella notte greve di freddo e di pioggia, tre palazzine di tufo di tre piani si sbriciolano al suolo in via De Amicis e via Corsica, due stradine nel cuore di uno dei due quartieri della città semidistrutti dal sisma. Le operazioni di soccorso, tra quelle montagne di pietre e fango, durano venti ore e alla fine il bilancio è di 5 persone estratte vive dalle macerie e di 12 morti.
Passato alla storia come il «terremoto di Santa Lucia», poiché verificatosi nel gior- no in cui si festeggia la vergine e martire siracusana, fu per gli scienziati un evento si- smico di media intensità, del VII-VIII grado della scala Mercalli e una magnitudo di 5.7, con epicentro nel Golfo di Augusta.
Venticinque anni dopo, un libro prova a raccontare le prime drammatiche ore di quella tragedia e le difficili settimane dell’emergenza.
Scritto da Silvio Breci, il volume dal titolo La notte più buia. Il terremoto di Santa Lucia 25 anni dopo (Ed. Sicilianamenti, 2015, p. 234), sarà presentato do- menica 20 dicembre, alle 17:30, nell’aula consiliare di Carlentini, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e della sezione provinciale dell’Assostampa, alla presenza dell’ex prefetto di Siracusa Giuseppe Romano, uno dei principali artefici dell’avvio del processo di ricostruzione, e dell’ex segretario della Cgil aretusea, on. Bruno Marziano, attuale assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione profes- sionale.
Il libro propone una riflessione critica sul valore della memoria come necessità, come dovere. Poiché non avere memoria significa perdere il passato. E perdere il passato significa perdere il futuro. Memoria, cioè, come strumento di riscatto, come premessa di sviluppo, poiché è dalla capacità di ricordare che esso dipende