Garufi del Centro La Torre
Finanziaria Sicilia, "norme puro assistenzialismo"
La legge finanziaria della Regione sa di stantio, il governo cerca di uscire dalle secche della crisi riproponendo una vecchia concezione della finanziaria come legge omnibus con vasti tratti di puro assistenzialismo. E' l'analisi dell'economista Franco Garufi pubblicata sul sito del Centro Pio La Torre. Garufi cita alcuni numeri: 3 miliardi di disavanzo di parte corrente, 8 miliardi di indebitamento, 1 miliardo di spese autorizzate ma non erogate per limiti connessi al patto di stabilità interno, i fondi di riserva azzerati. Una situazione in realtà nota da tempo che sta all'origine della sostanziale paralisi dell'amministrazione regionale e del blocco della spesa. "E' assolutamente condivisibile la necessità di dare risposte alle fasce più deboli del mondo del lavoro che hanno pagato un prezzo altissimo alla crisi - sottolinea Garufi - , ma i provvedimenti in questione sanno di assistenzialismo". Il governo non tiene conto del disegno di legge di iniziativa popolare contro la povertà promosso da un cartello di associazioni coordinato dal Centro Pio La Torre, che ha raccolto 15.000 firme di cittadini siciliani, depositato recentemente all'Ars. In finanziaria vengono proposti un piano regionale per la povertà (che dovrebbe esser adottato dalla giunta dopo l'approvazione del ddl) e l'introduzione di una misura definita reddito minimo familiare. "Per quanto si capisce - continua Garufi - il meccanismo riguarderebbe i nuclei familiari con un'Isee inferiore a 5000 euro l'anno e il beneficio sarebbe erogato fino a sei mesi nel corso dell'anno e non sarebbe ripetibile. Qui casca l'asino: misure una tantum alimentano la trappola della povertà e possono dar luogo a pressioni clientelari come quelle ben note alle varie forme di assistenzialismo sperimentate nell'isola. Dubbi fa sorgere inoltre l'idea di affidare la gestione della misura ai Centri per l'impiego - conclude l'economista -, tagliando sostanzialmente fuori i comuni che sono il primo interfaccia dei bisogni e dei diritti di queste fasce maggiormente deprivate della popolazione".