Migranti
Trapani, dopo le tensioni all'hotspot, si frena sui rimpatri
I migranti colpiti dal "provvedimento di respingimento differito" saranno nuovamente trasferiti all'hotspot di Trapani e li' presenteranno richiesta di protezione internazionale. A renderlo noto Laura Rizzello, coordinatore provinciale della Croce rossa italiana, che stamane ha partecipato a un incontro alla prefettura di Trapani, dopo le tensioni tra gli stranieri provocate da una prima notizia circa il loro allontanamento e rimpatrio. Durante l'incontro - a cui ha preso parte la questura e il vertice dell'hotspot - e' stato stabilito il trasferimento dei migranti. Il provvedimento stabilisce "l'accompagnamento al Paese d'origine, attraverso la frontiera di Roma Fiumicino", garantendo pero' la possibilità di presentare un ricorso entro sessanta giorni. Nella documentazione si legge come nessuno di loro abbia "manifestato la volontà di richiedere la protezione internazionale e non sussistono le condizioni affinché possa essere rilasciato un permesso di soggiorno per motivi umanitari". "Nella riunione e' stato detto che i provvedimenti di respingimento in totale sono ben 196 sui 200 migranti recentemente arrivati - ha riferito Laura Rizzello - il che ha fatto pensare che qualcosa non e' andata per il verso giusto". Nel pomeriggio il programmato rientro dei migranti - che nella giornata di ieri avevano denunciato di non essere stati adeguatamente informati circa la protezione internazionale - all'interno dell'hotspot di contrada Milo.