Rischio posti di lavoro
Augusta, Consiglio comunale su vicenda Versalis: tutti uniti per la difesa dei lavoratori
Ieri il Consiglio comunale di Augusta, riguardo la vicenda Versalis che potrebbe portare tanti lavoratori a perdere il loro posto di lavoro, ha approvato una mozione di indirizzo che impegna l’amministrazione comunale:
- a sostenere l’attuazione delle risoluzioni approvate in commissione attività produttive della Camera dei deputati;
- coordinarsi con la Regione Sicilia e i Sindaci delle Città della zona industriale (Siracusa, Priolo Gargallo, Melilli) per un’azione congiunta nei confronti dell' ENI e delle istituzioni preposte al fine di garantire le prospettive di lavoro nel nostro territorio;
- a dare sostegno, coadiuvato e concordato con tutto il consiglio comunale, alle iniziative che i lavoratori e le organizzazioni sindacali intraprenderanno ad incominciare dallo sciopero nazionale di tutto il gruppo Eni del 20 Gennaio 2016.
La mozione è stata presentata dai consiglieri Salvatore Errante (Sicilia democratica) e Giancarlo Triberio (Partito Democratico) ed ha avuto il consenso unanime di tutto il Consiglio. I due consiglieri hanno introdotto i lavori spiegando che il passaggio di quote da ENI ad un fondo finanziario rappresenta un forte rischio di depotenziamento della chimica italiana in quanto il fondo straniero SK Capital Partners non avrebbe le risorse finanziarie ed umane per poter gestire il sito e, la conseguente riduzione degli investimenti, significherebbero una grave perdita per l’intero sistema Italia anche in termini di capacità industriale. Una mancanza di autonomia nella filiera energetica che potrebbe provocare collassi occupazionali nel territorio, svilire opportunità per l'area industriale ma anche far venire meno un tessuto ricco di imprese, piccole e medie, specializzate in lavori a valore aggiunto, rinunciando così a specializzazioni decennali, sottolineando altresì la portata politica di questa vicenda visto che l’azionista di riferimento di ENI è il Governo. Inoltre la conseguenza di questa scelta è che il processo di crescita della quota di “chimica verde” nel territorio nazionale, rallenterà al punto da accumulare un fortissimo svantaggio competitivo dell’Italia sul resto dell’Europa in termini di ricerca e di prodotti. La zona sarebbe il fanalino di coda della “chimica verde” in Europa e di fronte al possibile rialzo, in tempi medi, del prezzo dell’olio e del gas, il paese si troverà di fronte alla necessità di un’ennesima rincorsa sui costi di fronte ai suoi competitori. Il dibattito è poi proseguito con gli interventi, tra gli altri, del Segretario provinciale CGIL Zappulla che ha sottolineato l’importanza strategica della chimica vista la sinergia con altri settori dell’industria italiana come quella automobilistica, Canigiula (Civico 89) ricorda che anche altri importanti siti potrebbero accusare difficoltà a breve come l’IAS, mentre i consiglieri 5 Stelle hanno chiesto un nuovo modo di intendere l’industria che deve riconvertirsi verso la sostenibilità e la Senatrice Catalfo si è impegnata a chiedere una audizione dei vertici ENI in commissione Attività produttive.