Terrorismo
Massacro dell'Isis in Siria, almeno 300 civili morti e 400 rapiti
Sarebbero "300 i civili uccisi dai miliziani dello Stato islamico ieri vicino Deir Ezzor", nell'est della Siria. Lo denuncia l'agenzia ufficiale siriana Sana, citando testimonianze dei residenti. Le vittime sarebbero in maggioranza donne, bambini e anziani. L'Osservatorio nazionale per i diritti umani aveva già parlato di almeno 135 morti, 85 civili e 50 combattenti del regime siriano. Questa, se confermata, sarebbe una delle più grandi stragi commesse in un unico giorno in quasi cinque anni di guerra civile in Siria. I combattimenti sono avvenuti in diversi quartieri della città e nella rivendicazione del "grande attacco", l'Isis ha comunicato che i suoi miliziani hanno preso il controllo di Al-Baghaliyeh, periferia nord della città. Ed è proprio qui che sarebbe avvenuto il massacro di civili.
E, intanto, dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani arriva la notizia del rapimento di oltre 400 civili sunniti, tra cui donne e bambini e famiglie di combattenti del regime siriano. Il rapimento di massa è stato opera dei miliziani dell'Isis durante l'assalto a Deir Ezzor. Secondo il capo dell'Osservatorio nazionale per i diritti umani. Rami Abdel Rahame, il sequestro di massa e' avvenuto a Al-Baghaliyeh, alla periferia settentrionale della citta'. Le persone sequestrate sono state portate in altre aree controllate del gruppo terroristico.
Secondo l'Osservatorio, l'Isis controlla ora circa il 60% di Deir Ezzor, la capitale dell'omonima provincia, ricca di petrolio e confinante con l'Iraq. Sporadici combattimenti sono avvenuti anche oggi nella parte nord-occidentale della citta', e aerei da guerra russi nella notte hanno bombardato Al-Baghaliyeh, in sostegno delle truppe di terra del regime siriano, che al momento controllano ancora il vicino aeroporto militare, nonostante ripetuti attacchi jihadisti.