Operazione dei Carabinieri
Rapinavano banche in provincia di Torino e poi rientravano a Catania: tre arresti
Sono ritenuti gli autori di 6 rapine compiute ai danni di altrettanti Istituti di credito di Torino e provincia. Si tratta di Nicola Culosi, 50 anni, di Catania, attualmente detenuto a Caltanissetta, Carmelo Cascino, 47 anni, di Grugliasco, e Marcello Reito, 30 anni, di Catania, detto “il piccolino”. Le banche colpite dal gruppo sono: la Banca Popolare di Novara sede di Torino (bottino circa 7.400 euro); la Banca Popolare di Novara sede di Carmagnola (bottino 115.000 euro); la Banca D’Alba sede di Torino (bottino circa 31.000 euro); la Banca Regionale Europea sede di Collegno (bottino circa 34.000 euro); la Banca CARIGE sede di Torino (tentata in quanto il responsabile comunicava ai rapinatori che il sistema di videosorveglianza era direttamente collegato con gli uffici della Questura, costringendoli alla fuga) e la Banca Sella sede di Torino (bottino circa 6.500 euro). Le rapine sono state commesse tra febbraio 2014 e gennaio 2015. Culosi e Reito “il piccolino” erano i trasfertisti da Catania, in particolare il primo rappresentava il “perno” del gruppo operativo, almeno fino al suo arresto, avvenuto il 30 gennaio 2015 durante una rapina ad un ufficio postale di Catania. Cascino ricopriva il ruolo di “basista” su Torino, con il compito di scegliere la banca da assaltare, prelevava e accompagnava i soci da/per l’aeroporto di Caselle e trovava loro alloggi sicuri. Identico in tutte le rapine il modus operandi: uno dei rapinatori, a volto scoperto, entrava per primo in banca con una cartellina in mano, fingendosi un cliente in cerca di un finanziamento o un carabiniere impegnato in un’indagine. Una volta dentro minacciava gli impiegati con un taglierino per aprire la bussola ai complici. A quel punto entravano i suoi soci, di cui uno sempre al telefono con un complice all’esterno della banca, per eseguire il colpo. Radunavano e sequestravano i clienti e gli impiegati in un unico locale (ufficio o bagno), e mentre uno di loro li minacciava con una pistola, gli altri svuotavano le casse. La banda è stata smascherata grazie alle immagini delle telecamere di video sorveglianza.