Interrogatorio di garanzia
Acireale, hanno respinto ogni addebito i 15 dipendenti comunali accusati di assenteismo
Lavoratori e non assenteisti. Cosi' si sono difesi dinanzi al gip di Catania Giovanni Cariolo nell'interrogatorio di garanzia 15 dei 62 dipendenti del Comune di Acireale indagati per truffa e falso nell'ambito di un'inchiesta sull'assenteismo della Procura del capoluogo etneo. I primi a essere sentiti sono stati i tre dipendenti agli arresti domiciliari. Venera Lizio, 45 anni, messo notificatore, ha detto di essere stata "impegnata per il mio lavoro fuori dall'ufficio"); Orazio Mammino, 49 anni, funzionario all'ufficio Tributi, che entrava "da un ingresso laterale perche' c'era la fila di persone che aspettavano fuori e mi 'assalivano' non lasciandomi passare"); Mario Primavera, 49 anni, ex vigile urbano, che era "di guardia a un torrente che poteva esondare". Si sono 'giustificati' anche gli altri 12 indagati che il Gip ha sottoposto all'obbligo di firma. per l'accusa un quarto di 240 dipendenti della struttura di San Cosmo degli uffici del Comune di Acireale, nonostante fosse assente, risultava al lavoro grazie alla complicita' di alcuni colleghi che 'strisciavano' per loro il badge personale. Agenti del commissariato della polizia di Stato di Acireale hanno notificato un'informazione di garanzia agli altri 47 dipendenti indagati in stato di liberta'. Il provvedimento e' stato emesso dal procuratore di Catania, Michelangelo Patane' e dai sostituti Pasquale Pacifico e Marco Bisogni.