Interrogatorio fiume in carcere
Loris, Veronica risponde per 10 ore al pm e accusa il suocero
Interrogatorio fiume nel carcere di Catania di Veronica Panarello accusata dell'omicidio del figlio Loris a Santa Croce Camerina (Ragusa), sentita dalle undici di stamane, per 10 ore, dal Pm Marco Rota, dal capitano dell'Arma, comandante della squadra investigativa dei carabinieri, Domenico Spadaro, e dal dirigente della Squadra mobile Antonino Ciavola. La donna, assistita dal suo legale Francesco Villardita, avrebbe confermato ciò che aveva detto alla psicologa e ai periti del gup. Secondo l'ultima versione della donna, sarebbe stato il nonno del piccolo, Andrea Stival, a uccidere il bimbo per tenere nascosta la presunta relazione con Veronica. Adesso è indagato per concorso in omicidio e occultamento di cadavere, ma per lui si tratta solo di "bugie e fango". Il difensore di Veronica Panarello, Francesco Villardita, al termine dell'interrogatorio è stato letteralmente assaltato dai cronisti. "Aspettiamo quali saranno i riscontri da parte della magistratura a questa nuova deposizione e ci auguriamo definitiva, versione di Veronica Panarello". "Non ha fornito una versione diversa da quella data agli psicologi - ha sottolineato il penalista -, secondo la donna a uccidere Loris è stato il suocero, Andrea Stival. Non ha tirato in ballo nessun altro. Oggi è stato un interrogatorio completo su luoghi, tempi e spazi. Abbiamo una versione logica che rispetto a quella dell'incidente può tenere di piu'. Può essere vera, o frutto di fantasia: questo dipenderà dai dovuti riscontri. Anche la difesa farà i suoi accertamenti. Io non sto dicendo che quello che ha detto oggi è una verità evangelica, non siamo innamorati di alcuna tesi. Dobbiamo trovare i riscontri oggettivi, non dobbiamo colpevolizzare nessuno, nè ci sono verità provate, ma ci saranno indagini da svolgere da parte della magistratura e della difesa". Alla domanda se ci sarà bisogno di ricontrollare i video delle telecamere, l'avvocato ha detto: "Io penso si'".