Regia di Cristina Pezzoli
"Bisbetica In-domata" a Catania con Brilli e Cremon
Chi era Shakespeare? La domanda (sembra) - ricordate questa terza persona singolare dell'indicativo presente - d'obbligo dopo aver assistito alla rappresentazione della "Bisbetica domata" al teatro Abc di Catania, ancora per oggi e domani. La commedia, sapientemente riscritta e riadattata dalla regista Cristina Pezzoli e interpretata con professionale godimento dalla compagnia che vede protagonisti Nancy Brilli, in straordinaria forma, nelle vesti della bisbetica Caterina e Matteo Cremon, vibrante e chirurgico, in quelli dell'aitante Petruccio, offre molti spunti di riflessione e di immaginazione.
I diversi piani di comunicazione, quello degli attori mentre cercano di mettere in scena la commedia, quello degli attori che confidano le loro esistenze e soprattutto, quello degli attori che improvvisano sul testo di Shakespeare, mettendo del proprio, con aggiunte e invenzioni esilaranti: fra tutte il rap di Petruccio a Caterina; sono semplicemente centrati.
Il dizionario utilizzato è quello di un'Italia delle regioni, ciascuno degli attori, infatti, parla un dialetto e al contempo recita passando da toni tragici a comici con una padronanza che non produce interruzioni in una fluida ensamble fonetica. E poi c'è davvero dell'altro, c'è il messaggio, ma non quello di Shakespeare, che conosciamo già e che per quanto possiamo sforzarci di reindirizzare in positivo ci rimanda di getto nella società del 500, misogina e maschilista, con una donna domata che dice alle altre come sottomettersi al proprio marito, no, c'è il messaggio di Cristina Pezzoli, del "Deus ex Machina", che utilizza l'Organum (come Ruggero Bacone che abbatte i pregiudizi divenuti "idoli"), per ribaltare i piani e la realtà rispetto alla commedia Shakespereana.
Nel finale, la sua bisbetica "Brilli" non riesce proprio a pronunciare quelle parole di sottomissione che il libretto originale vorrebbe, getta la maschera e annuncia finalmente tutto quello che Shakespeare avrebbe voluto dire sulla donna (ma non ha mai osato scrivere), che nemmeno gli animali si domano con la forza e la coercizione e che l'amore non si compra né con l'interesse né col denaro. Non importa più sapere chi era Shakespeare (sembra)... adesso la domanda giusta c'è: quali persone migliori vogliamo essere noi?