Sarebbe stato ucciso in Libia
Carlentini, un paese in angoscia per Salvatore Failla
Carlentini è una città scossa dopo avere appreso la notizia sulla morte di Salvatore Failla, 47 anni, in Libia. Impossibile poter parlare con i familiari del tecnico specializzato della Bonatti. Si apprende che la moglie, Rosalba Castro, è in preda alla disperazione e spera soltanto che il morto non sia suo marito. Ma anche le figlie, una di 22 e l'altra di 14 anni non fanno altro che piangere. P
"La signora non si da pace - ha detto ai giornalisti l' avvocato Francesco Caroleo Grimaldi - dal primo bombardamento, il 19 febbraio scorso, era molto preoccupata perché temeva che una cosa del genere potesse accadere. La signora Castro sta vivendo momenti terribilmente drammatici. Mi auguro soltanto che se ci sono responsabilità, ovunque esse siano queste responsabilità siano individuate".
Anche il sindaco di Carlentini, Pippo Basso, spera che le notizie che giungono dalla Libia siano sbagliate. "Lo temevamo, già dal 19 febbraio scorso quando ci fu il primo bombardamento americano su Sabratha avevo espresso la mia preoccupazione. Speriamo che le notizie non siano vere speriamo che il nostro concittadino, Salvatore Failla e gli altri tre suoi colleghi che erano stati rapiti, siano ancora vivi" E' ovvio - continua il primo cittadino - che una situazione del genere non può non destare preoccupazione nei confronti di chi è coinvolto in questa situazione di tensione armata. Ma davanti a questi grandi scenari di guerra cosa possiamo fare noi? Certo se si potesse bisognerebbe evitare questi bombardamenti che possono mettere a repentaglio la vita di Salvatore Failla e degli altri che si trovano in mano ai loro rapitori ormai da quasi sei mesi. E da allora nessuna ha ricevuto più loro notizie".
Salvatore Failla era stato a Carlentini per l'ultima volta due settimane prima del suo rapimento. Poi il silenzio più assoluto.