Oggi la conferenza stampa
L'ombra dei privati su Calarossa, Comitato di Siracusa: giù le mani
Sono agguerriti e pronti a dare battaglia fino a quando non sarà preso in considerazione e rispettato il diritto di siracusani e turisti di poter accedere alla spiaggetta di Calarossa, in Ortigia come è sempre stato. Sono i componenti del Coordinamento cittadino Calarossa, costituitosi nel momento in cui l’amministrazione comunale ha reso noto il suo progetto di voler concedere a privati una parte dell’area, sino ad oggi totalmente fruibile dai cittadini. E proprio da questi ultimi è partita l’opposizione forte a questo progetto, che, a loro dire, rischia seriamente di “scippare” siracusani e non di un piccolo pezzo di paradiso in città. In questa battaglia, il coordinamento ha al suo fianco l’intero apparato della circoscrizione Ortigia, che, già due anni fa, si era espressa ufficialmente contro la privatizzazione degli accessi al mare del centro storico. “Non intendiamo arretrare di un solo passo – afferma per il Coordinamento, Salvo Borgia – siamo consapevoli dei nostri diritti e abbiamo capito, analizzando il progetto che l’amministrazione comunale vuole realizzare, che il futuro solarium privato andrebbe ad occupare, non il 50% dello spazio disponibile, ma una parte più estesa, oltre che la migliore dell’insenatura, relegando i liberi fruitori in un angolo, che definire un pantano è poco”. Non solo, il Coordinamento ha reiterato la richiesta all’amministrazione comunale di riaprire immediatamente Calarossa, chiusa, con tanto di lucchetti, il 2 gennaio scorso a causa della mancanza degli ultimi 5 gradini della scala di accesso. “La scala è stata realizzata a suo tempo con denaro pubblico e come coordinamento- racconta Salvo Borgia - già il 5 gennaio ci simo offerti di realizzare a nostre spese i 5 gradini mancanti, sotto la supervisione del Comune. A tutt’oggi, non abbiamo ricevuto nessuna risposta e la cosa ci fa pensare”. Per fare opposizione e coinvolgere siracusani e non il Coordinamento ha deciso di avviare da oggi una petizione, sia su banchetti che on line. Chiunque volesse sostenere questa che ha tutti i connotati di una battaglia di civiltà: basterà andare sulla pagina facebook “Calarossa Ortigia” dove si troverà il link che reindirizzerà al sito per poter firmare la petizione che vuole mantenere Calarossa libera. La pagina facebook ha già raccolto un migliaio di adesioni e la petizione è già stata firmata da diverse centinaia di persone. Numeri che sono destinati a salire visto l’interesse che la vicenda sta catalizzando e dei quali l’amministrazione comunale dovrà, volente o nolente, tenere conto.