Dopo la richiesta di dimissioni
Augusta, l'arcivescovo fa dietrofront: con don Palmiro Prisutto è pace fatta
“Le parole di don Palmiro, pronunziate durante la messa di domenica scorsa, sono il chiaro segno della sua volontà di comunione alla quale da tempo con paterna fermezza lo esortavo”: con una nota dell'arcidiocesi di Siracusa, monsignor Pappalardo prova a mitigare gli animi di quanti avevano espresso ferma opposizione per la richiesta di dimissioni dell'arciprete di Augusta, Padre Palmiro Prisutto. L'arcivescovo di Siracusa riferisce di "speranza di un rinnovato cammino all’interno della comunità ecclesiale di Augusta", lasciando intendere un ripensamento della sua posizione. “La comunità di Augusta – ha detto mons. Pappalardo - vive tensioni e a volte anche contrapposizioni. Da tempo seguo le vicende con attenzione per riportare un clima di dialogo costruttivo”.
Un cammino verso la riconciliazione che lo stesso Don Prisutto ha intrapreso durante la messa di domenica scorsa, alla presenza di centinaia di augustani, esortando all'unione e al perdono. Di certo l'attenzione rivolta dai media nazionali alla vicenda e l'affetto di gran parte della popolazione megarese, che nei giorni scorsi si è mobilitata nella piazza virtuale e non solo, hanno testimoniato il valore dell'operato del prete che si "occupa delle anime, ma anche della salute" della sua comunità.
“La vicenda è stata strumentalizzata” - ha affermato don Palmiro Prisutto - “Ho sempre invitato tutti a non essere contro. Purtroppo le mie affermazioni hanno dato adito a fraintendimenti e mi hanno rattristato gli attacchi rivolti all’Arcivescovo e con lui alla Chiesa diocesana. Quando tre anni fa il vescovo mi ha nominato parroco della Chiesa Madre mi sono subito reso conto della sua vicinanza, e della sua condivisione alle mie battaglie”.