La riforma della geografia giudiziaria
Tribunale di Ragusa, la Cisl: lavoratori accatastati insieme alle carte
Dura presa di posizione della Funzione pubblica Cisl sulle condizioni di lavoro al Tribunale di Ragusa dopo l'accorpamento del Tribunale di Modica. Arriva da Eugenio Marra, responsabile nazionale Giustizia della Cisl. Marra, insieme al segretario generale della Funzione pubblica territoriale, Daniele Passanisi, ha incontrato i dipendenti che lavorano al Palazzo di giustizia di Ragusa. "I lavoratori sono accatastati insieme alle carte - ha detto, tra l'altro, Marra - mentre a Modica c'è un immobile nuovo chiuso". Il sindacalista ha posto l'accento sulle condizioni lavorative difficili, condizioni che coinvolgono anche tutti gli operatori del sistema.
La presa di posizione della Cisl, in verità, arriva con grande ritardo rispetto alle tante denunce sulla precarietà del sistema-giustizia nel territorio ibleo: locali inadeguati al Palazzo di giustizia di Ragusa; precarietà strutturali, come segnalato dallo stesso presidente del Tribunale, Tamburini (che, però, non ha inteso seguire le direttive del Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo di utilizzare il Palagiustizia di Modica); disagi per gli utenti. E, non ultimo, il caso della mancata osservanza di una prescrizione legislativa contenuta nella riforma della geografia giudiziaria: la clausola di invarianza (articolo 10 del Decreto legislativo 7 Settembre 2012 numero 155) che vieta spese aggiuntive nell'accorpamento di un Tribunale ad un altro. Nel caso di Ragusa, invece, sono stati spesi soldi pubblici per affittare nuovi locali e ristrutturarne altri per ospitare i dipendenti degli uffici giudiziari di Modica e della sezione staccata di Vittoria. Non è stato, quindi, realizzato nessun risparmio, eludendole direttive della legge. Ben venga, quindi, l'intervento del sindacato se servirà a far cambiare rotta, utilizzando - come sarebbe logico - il palazzo di giustizia di Modica, costato alla collettività oltre dieci milioni di euro, moderno e funzionale, antisismico, dotato di un ampio parcheggio. Un immobile che rischia di essere "svenduto" per ospitare altri uffici (con nuovi costi per l'adeguamento dei locali) ma che potrebbe anche diventare una ennesima cattedrale nel deserto immolata al degrado.
La vicenda è stata di recente portata all'attenzione anche della Presidenza della Repubblica dall'associazione modicana "Confronto" che ha inviato al Capo dello Stato un corposo dossier. Ma, fino ad ora, non si registrano novità di rilievo. Non è escluso che il caso del mancato utilizzo del Palazzo di giustizia di Modica e delle spese sostenute in violazione della clausola di invarianza vengano portate, adesso, anche all'attenzione della Corte dei conti di Palermo che potrebbe evidenziare un eventuale spreco di denaro pubblico.