Cessione
Versalis, i sindacati a Renzi: "Sk Capital non è idoneo"
"Noi pensiamo che il fondo "SK Capital" non abbia le caratteristiche complessive per acquisire la partecipazione della maggioranza di Versalis, la società che gestisce la chimica dell'Eni". E' quanto scrivono i segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Emilio Miceli, Angelo Colombini e Paolo Pirani in una lettera inviata al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, a Emma Marcegaglia e Claudio De Scalzi, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Eni. Secondo i sindacati motivi di carattere industriale, di assetto della chimica italiana ed un assetto azionario non idoneo, sconsigliano di proseguire una trattativa che - a loro parere - "scriverebbe l'ennesima pagina nera della storia industriale del nostro paese". "Sk Capital - spiegano gli esponenti sindacali - è una delle tre società registrate, secondo la SEC, al n. 400 di Park Avenue, e ubicate allo stesso piano e con il medesimo numero di telefono. Due delle tre società - ricordano i segretari - hanno sede fiscale presso le isole Cayman ed una nel Delaware, noto per essere il distretto USA più direttamente assimilabile al suddetto paradiso fiscale, tanto da meritare giudizi non lusinghieri da parte del " Comitato economico e sociale europeo". I tre azionisti di riferimento sono presenti complessivamente in 42 società con un numero complessivo di zero dipendenti. E' facile immaginare - aggiungono - come queste siano solo semplici veicoli per operazioni speculative". "In questo contesto - mettono in evidenza i segretari - il Governo ha il dovere di acquisire tutti gli elementi anche sul piano della trasparenza internazionale per escludere profili di rischio in quanto ci troviamo in presenza dell'alienazione della maggioranza di una società posseduta integralmente da un soggetto, Eni sp.a. partecipato dal Tesoro, con tutti gli obblighi di evidenza pubblica che ne derivano".