Convento dei Carmelitani
Antigone in scena a Palermo in sessanta lingue diverse
Sessanta ragazzi dai 18 ai 30 anni, in arrivo da tutta Europa, da dieci giorni lavorano a Palermo sull'Antigone di Sofocle. L'idea è quella di raccontare il conflitto del mondo attuale attraverso uno dei miti più famosi. Ecco perché la performance "Antigone", in scena lunedì prossimo alle 18 nella sede del convento dei Carmelitani, conserva la diversità linguistica di tutti i ragazzi che partecipano al progetto. Le figure contrapposte di Antigone e di Creonte diventano, nel progetto ideato e diretto dall'attore e regista Valerio Strati, lo scontro fra la legge degli Stati che ergono barriere e parlano di "clandestini" e "immigrazione illegale" e la legge del cuore che nonostante tutto continua ad accogliere lo straniero e a credere nell'ospitalità. Antigone e Creonte parlano sulla scena undici lingue diverse, ma alla fine qualcosa che accomuna tutto c'è. Antigone vuole essere, quindi, un percorso di riflessione sul superamento dei confini che l'uomo troppo spesso impone. I sessanta ragazzi del progetto hanno vissuto insieme a Palermo in questi giorni scoprendo la città e lavorando alla performance portando ognuno il proprio bagaglio artistico. Ingresso libero.