Processo Stato - mafia
Palermo, Ciacimino in aula: "Il puparo mi disse di non parlare più di Mori"
Massimo Ciancimino è tornato in aula questa mattina per un'altra delle udienze dedicate al suo esame nel processo Stato-mafia. Uno degli argomenti del giorno è il presunto "puparo" che fu chiamato in un primo momento Mister X: per Ciancimino si chiamava Carlo Rossetti o Giancarlo Rosselli. Si presentò con un biglietto da visita a Massimo Ciancimino nel 2010. "Sono stato avvicinato da questo personaggio ad aprile del 2010, mentre mi trovavo a palazzo Steri per la presentazione del mio libro. Si è presentato come autista del generale dei carabinieri Giacinto Paolantoni - ha spiegato - Anche lui era dell'arma e mi ha detto di avere ricevuto copia del manoscritto di mio padre 'Le mafie'. Mi disse che le vittime della trattativa erano stati mio padre e il generale Mori e che tutto era stato diretto da altri personaggi come Mancino e Rognoni". La "frequentazione" tra Ciancimino e Mister X sarebbe andata avanti fino a febbraio 2011. Fino a quella data il figlio dell'ex sindaco avrebbe continuato a ricevere materiale e a incontrare anche a Bologna il signor Rosselli o Rossetti, che approfittava della consegna dei fogli per dare anche qualche consiglio al testimone. "Non devi parlare più di Mori", gli avrebbe suggerito dicendogli che i carabinieri erano stati usati dai politici nella trattativa. Sarebbe stato sempre Mister X a dargli quella fotocopia falsificata in cui è stato aggiunto a posteriori il nome di De Gennaro, accanto alla lista di dodici uomini delle istituzioni componenti del "quarto livello", un sistema che comandava anche su Cosa nostra. "Non ho aggiunto io il nome di De Gennaro - si era giustificato Ciancimino durante il processo per favoreggiamento al generale dei carabinieri, Mario Mori -. Mio padre cerchiò la parola Gross. Non ricordo che lui lo scrisse. Quando 'Mister X' mi ha consegnato la fotocopia con De Gennaro io mi sono stupito perché questa aggiunta io non l'avevo mai vista. Fui io a scrivere l'elenco. Mio padre me lo dettò nel 2000. Forse io ricordavo male. Dissi che avevo visto mio padre scrivere De Gennaro perché lui stesso mi aveva detto che l'ex capo della polizia era molto vicino al signor Franco". Adesso Ciancimino, sotto processo a Caltanissetta per la calunnia a De Gennaro, dà la colpa ai giornalisti. "Non ho mai detto che il signor Franco era il dottor De Gennaro. E' stata la stampa a scriverlo", ha spiegato oggi in aula.