Teatro Teamus
Canicattini Bagni, "Compagni all'acqua di rose" degli Arte-Fatti
Teatro pieno e pubblico entusiasta della prima dello spettacolo "Compagni all''acqua di rose" scritto da Paolo Ferla, e rappresentato dalla compagnia teatrale palazzolese gli Arte-Fatti. Immaginate di essere proiettati nel clima elettorale degli anni 70-80 in un piccolo comune della provincia. Da molti anni governa la Democrazia Cristiana, gli oppositori del Partito Comunista Italiano, per cercare una vittoria insperata giocano la carta di candidare il cognato dell'attuale sindaco. Una serie di equivoci e di incomprensioni daranno vita ad una commedia brillante e spassosa che dipingerà in maniera paradossale quanto tristemente vera i comportamenti di certa politica dalla doppia faccia. Da una parte i "compagni" mandano avanti un generoso quanto ingenuo sfidante-cognato del sindaco, interpretato magistralmente dallo stesso autore Ferla, dall'altra, quando i giochi sono fatti e le elezioni perse, perché nemmeno i "compagni" lo hanno votato, il protagonista comprende il gioco sporco della politica di facciata che ha sistemato e raccomandato anche i parenti dei "Compagni". Ma un colpo di scena finale, salverà ogni cosa costringendo il sindaco democristiano a dimettersi e a lasciare spazio al cognato comunista che senza risparmiare colpi otterrà la sua agognata poltrona: parodiando un noto detto "In guerra e in politica tutto è lecito"!
La prima riflessione va fatta sul copione. Assistere ad una rappresentazione tratta da un copione originale, scritto da un autore vivente è un autentico privilegio. Pochi sono, infatti, gli autori teatrali vibranti e talentuosi come il palazzolese Paolo Ferla; bravo a cogliere le peculiarità e le contraddizioni di una stagione politica italiana che purtroppo, ahime, si riflette ancora tristemente nel presente. L'altra riflessione incontra l'intera compagnia degli Arte-Fatti, tutti bravi a caratterizzare i personaggi, difficili da personalizzare in una inusuale commedia a sfondo politico-ironico. Solitamente i soggetti e le figure della commedia dialettale siciliana sono standardizzati, movimenti degli attori, tempi delle battute, tutto rientra in una serie di regole ben definite e delineate. Un nuovo soggetto esige regole sceniche nuove e caratterizzazione dei personaggi mai provata, col rischio di non riuscire ad innescare il giusto ritmo delle battute.
Una serie di circostanze ampiamente scongiurate e superate, con l'evidente gradimento del pubblico che non solo si è divertito, ma è riuscito a fare quel salto nella complicata materia dei ricordi e dei sogni che solo la magia del teatro sa ri-produrre. Spettacolo da non perdere e se possibile... da rivedere con un democristiano accanto!