Richieste sempre più pressanti
Palermo, chiede soldi ad un parroco: arrestato per estorsione
I carabinieri hanno arrestato Rosario Cilona, 45 anni, per estorsione e minacce ad un parroco di una chiesa nel centro di Palermo. Lo scorso novembre l'uomo si era presentato al sacerdote chiedendo un aiuto economico perché non aveva lavoro e soldi. Il parroco ha iniziato a dare piccole somme di denaro, come con tante famiglie in difficoltà. Ma le richieste di somme sono diventate sempre più pressanti e con minacciose. A dicembre Cilona si è presentato con una lametta che ha puntato al collo e poco prima della messa serale ha portato via l'anello in oro con la croce che il sacerdote indossava. Da quel momento la vita per il parroco è diventata un incubo. Cilona ha gettato benzina nel cancello della chiesa per dargli fuoco. Con un masso ha gli ha danneggiato l'auto e il citofono della sacrestia. L'uomo accusato di estorsione si trova rinchiuso al carcere dei Pagliarelli.
"Tutto è iniziato a luglio dello scorso anno...". Inizia così il racconto dei frati della chiesa di San Francesco di Paola, a Palermo. Ad essere preso di mira dall'estorsore non è stato il parroco (come scritto in precedenza), ma un frate che è stato costretto a presentare denuncia. L'estorsore arrestato, Rosario Cilona, la scorsa estate si è presentato in chiesa e "durante la messa - raccontano i religiosi - si è avvicinato all'altare. Aveva in mano un pezzo di vetro con il quale minacciava di tagliarsi le vene. Per quanti assistevano alla funzione è stato terribile, perché l'uomo si è tagliato davvero le vene. Dopo le cure in ospedale, si è presentato di nuovo da no. Da quel momento lo abbiamo accolto e assistito in ogni modo: vestiti, soldi e solidarietà. Con il passare del tempo quelle richieste sono diventate sempre più pressanti, soprattutto nei confronti di un frate di 34 anni che si era preso cura in prima persona dell'uomo. Abbiamo subito furti, anche di paramenti e di soldi; minacce durante la celebrazione della messa con Rosario che arrivava sull'altare e disturbando la funzione religiosa. Poi si è arrivato alla violenza". Il giorno in cui è stata presentata la denuncia, è stato lo stesso Cilona a chiamare i carabinieri e dire che stava dando a dare fuoco alla chiesa. Quando i militari sono arrivati, l'uomo aveva già gettato una secchiata di benzina addosso al frate e con lo stesso liquido cosparso il portone della chiesa. L'intervento dei militari ha scongiurato il peggio. "Abbiamo provato a fare di tutto - dicono i frati - ma la situazione era ingestibile".