Il silenzio del governo
Regione, giallo sulla vendita delle azioni a Unicredit
Dalla vendita dell'intero pacchetto di azioni che deteneva in Unicredit come socio di minoranza la Regione siciliana ha incassato 59 milioni di euro, operazione realizzata a fine 2014, ma che viene a galla solo ora. Nessuna comunicazione ufficiale da parte del governo Crocetta c'è mai stata finora. Una traccia dell'effettiva dismissione delle quote si trova nella relazione della Corte dei conti sulla parifica del rendiconto della Regione per il 2014. Adesso un'interrogazione parlamentare del gruppo di Nello Musumeci, depositata a fine marzo, vuole alzare il velo su una vicenda in effetti rimasta nell'ombra. "La Regione siciliana avrebbe venduto le partecipazioni tramite advisor, di fatto rinunciando ad un polo creditizio di riferimento siciliano", scrivono i deputati Lm, Nello Muscumeci, Gino Ioppolo e Santi Formica. "Secondo quali criteri e/o indicazioni è stata adottata tale scelta e l'individuazione dell’advisor" chiedono nell'interrogazione i parlamentari" e "a quale prezzo sono state vendute le quote e come sono state utilizzate le risorse ricavate". E ancora: "Quali iniziative ha adottato o intende adottare, anche d’intesa con la stessa Unicredit" la Regione "per sopperire alla mancanza di un polo creditizio di riferimento regionale a sostegno soprattutto delle piccole imprese siciliane, in un difficile contesto di severa stretta creditizia". Per Rosario Mingoia, segretario responsabile coordinamento nazionale Uilca Unicredit, "questa alienazione ha sancito la fine di uno storico polo creditizio di riferimento siciliano, Bds e Ccrve" e "sembra che la politica abbia determinato un'azione mirata all'allontanamento del credito dalla Sicilia, continuando a danneggiare imprese, famiglie e tutta l'economia siciliana". "Attendiamo quindi che l'attività ispettiva faccia finalmente chiarezza e trasparenza sull'ipotizzata svendita di un così importante patrimonio dei siciliani", aggiunge Gino Sammarco, segretario regionale Uilca Sicilia.
L'EX ASSESSORE ARMAO: VENDITA SINGOLARE
"Ritengo alquanto singolare perché in contrasto con il principio generale di evidenza pubblica la modalità di dismissione delle quote della Regione in Unicredit. La Regione avrebbe dovuto selezionare un advisor, anche al fine di evitare eventuali conflitti di interesse". Lo dice l'avvocato Gaetano Armao, docente di contabilità pubblica all'Univesrità di Palermo ed ex assessore regionale all'Economia nel governo di Raffaele Lombardo. Armao inoltre giudica "assolutamente irregolare, in base ai principi generali di contabilità pubblica" la scelta del governo Crocetta di "utilizzare le risorse determinate dalla dismissione delle quote azionarie per pagare forestali e precari". "Se dismetti un bene patrimoniale non puoi fare spese correnti, puoi solo fare spese d'investimento", aggiunge.