La visita del capo dello Stato a 20 anni dal crollo di San Nicolò
Mattarella a Noto, "Cattedrale esempio di riscatto in Sicilia"
Noto tirata a lucido per la visita del Capo dello Stato. La capitale europea del barocco ha accolto con un caloroso applauso Sergio Mattarella. Ad attenderlo nella scalinata della cattedrale di San Niccolò, le scolaresche della città, con tanto di bandierine che hanno gridato, "presidente, presidente". Secondo quanto si è appreso, il presidente della Repubblica che per il suo viaggio in Sicilia è accompagnato dal Ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, dopo la visita alla basilica di San Nicolò, a 20 anni dal crollo, si fermerà a palazzo Ducezio dove ad attenderlo ci sono amministratori locali, deputati nazionali e regionali. Mattarella è stato puntuale. L'auto blu si è fermata sotto la scalinata della cattedrale alle 11. Ad attenderlo il sindaco Corrado Bonfanti ed il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta ed il prefetto di Siracusa, Armando Gradone ed il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò. La piazza è gremita soprattutto di bambini. Gran parte degli istituti comprensivi di Noto sono venuti ad accogliere con festoni e bandierine il capo dello Stato, c'è persino un quadro che lo vede ritratto e che gli è stato dedicato. Durante la visita, che è durata circa tre quarti d'ora, il Presidente ha verificato lo stato definitivo dei lavori di recupero, guidato per l'occasione dal critico ed esperto d'arte Vittorio Sgarbi e dal ministro Dario Franceschini, che si trovavano già all'interno della cattedrale. Il corteo presidenziale, preceduto dalle volanti della polizia, è risalito lungo Corso Vittorio Emanuele passando da Porta Reale, che è il simbolo di ingresso della città di Noto e che fu costruita nel 1838, in occasione di un'altra visita importante, quella di Re Ferdinando II di Borbone, il "Re delle due Sicilie".
LE TESTIMONIANZE
"La ricostruzione della Cattedrale è stata un''opera compiuta' del nostro Mezzogiorno perché effettuata nei tempi e nei modi propri di una cura adeguata. Per questo la pensiamo simbolica di una più ampia ricostruzione, che fa pensare a possibili cammini di liberazione per il nostro Sud". Lo afferma il vescovo di Noto, Antonio Staglianò, in un messaggio al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la visita alla Cattedrale a 20 anni dal crollo della cupola, ringraziando chi "ha contribuito in molti modi alla ricostruzione". "Nell'odierna 'consegna' della Cattedrale - aggiunge mons. Staglianò - colgo un triplice significato: c'è un modo di essere Stato e di essere Chiesa maturato nella nostra storia come una grande opportunità di crescita del Paese; c'è un segno di bellezza, incastonata in un prezioso poliedro di virtù; c'è un motivo di speranza per il nostro Sud". "Celebriamo oggi - osserva il vescovo di Noto - il migliore Sud che alza la testa, si mette insieme, coltiva speranza, accoglie i migranti: li accogliamo a casa nostra rispondendo all'appello di papa Francesco, offrendo un presidio di legalità. Grazie Presidente, per la sua presenza che incoraggia questi cammini". Mons. Staglianò è conscio che "restano certo gravi i problemi, a iniziare da quello drammatico della disoccupazione, ma - sottolinea - li vogliamo affrontare con quella lucidità e lungimiranza che la bellezza dei monumenti e della vita alimenta. Con la capacità di visione di un figlio di questa terra, Giorgio La Pira, che pensava il Mediterraneo come il nuovo lago di Tiberiade e che - conclude il vescovo di Noto - ricordava come pane, casa, lavoro sono priorità evangeliche oltre che umane e civiche, stelle polari della nostra Costituzione". "Normalmente le chiese moderne fanno schifo, sono delle scatole da scarpe, degli orrori. Questa invece è ricostruita com'era, non si poteva cambiare, ma poi all'interno ha una decorazione che è coerente con la liturgia e l'iconografia". E' il giudizio di Vittorio Sgarbi sulla Cattedrale di Noto dopo la visita con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini. "Quello di Noto - sottolinea Sgarbi - è un restauro dello Stato perché la Regione, che ha competenza esclusiva, in questo caso non è intervenuta". Il critico ha curato la ricostruzione degli affreschi: "Vista la bellezza della ricostruzione architettonica - ricostruisce - ho pensato che era bello anche che fosse coerente tutta la parte decorativa. Ho fatto una commissione e abbiamo scelto artisti e scultori. E' la prima chiesa con una rappresentazione di soggetti cristiani che sia stata fatta da settant'anni". "Ho chiamato il presidente Mattarella - rivela Sgarbi - invitandolo a venire a Noto perché lui è siciliano, e qui la Chiesa e lo Stato hanno fatto un'operazione comune di resurrezione della Chiesa". "In tempi come questi in cui la vera croce e' illustrata da Piero della Francesca con una grande mostra ed il mondo musulmano minaccia il mondo cristiano - conclude Sgarbi - la resurrezione di una chiesa ha un significato simbolico importantissimo perche non e' solo il passato, ma anche il presente che indicano la presenza di Dio e dei valori cristiani nella nostra vita". "E' sempre bello vedere questo momento al di là della rigidità del cerimoniale. La presenza dei bambini delle scuole non ha fatto minimamente rispettare il cerimoniale al presidente che si è accostato, segno della sua grande umanità". Lo ha affermato il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, sulla visita del Capo dello Stato nella Cattedrale del 'Giardino di Pietra'. "La visita all'interno - ha rivelato il sindaco - è stata molto dettagliata alla presenza di Sgarbi e del professor Buranelli: si è soffermata molto sulla storia sul significato sulle tradizioni legata all'Arca di San Corrado. E ringrazio i portatori che hanno permesso questa esposizione solo per il presidente Mattarella ha voluto vedere tutte le facce dell'arca e ha voluto conoscermela storia ed è rimasto soddisfattissimo di questo monumento che torna alla fruizione definitivamente e al godimento degli occhi di chi deve leggere nelle varie declinazioni la bellezza di questa ricostruzione". "Alla fine c'è stato lo scambio di doni all'interno della sacrestia - ha concluso il sindaco - ho regalato al presidente il primo libro sul barocco di Noto ristampato in italiano, esiste solo la versione in tedesco di Paolo Hofer che sarà presentato domenica, che è un grande trattato sull'architettura barocca della città".
IL CLIMA DELLA VISITA
La visita di Mattarella arriva in un momento delicato per la Sicilia, il recente scandalo petrolio che ha coinvolto l'imprenditore di Augusta Gianluca Gemelli compagno della ex ministro allo sviluppo economico Federica Guidi, l'inchiesta di Caltanissetta per mafia che vede tra gli indagati anche il presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante; il disastro Crocetta, che tra l'atro è tra quelli che hanno accolto Mattarella stamattina, la disoccupazione dilagante con migliaia di lavoratori in cassintegrazione o mobilità e per finire anche la sentenza di ieri della Cassazione che ha assolto una casa editrice di Milano che in un testo di scuola media ha scritto che la Sicilia è mafiosa. Insomma, una visita che arriva in un momento delicato e difficile per l'isola dove il Presidente della Repubblica, come ha scritto in un editoriale Paolo Mieli, "deve preoccuparsi anche delle persone a cui stringere la mano".
IL CROLLO DELLA CHIESA
Il crollo della Cattedrale interessò anche la navata centrale e quella destra e alcuni piloni. La chiesa, monumento simbolo dell'arte barocca in città e del Val di Noto, è stata riaperta al culto nel 2007 dopo anni di scavi per recuperare migliaia di pietre. La complessa ricostruzione avvenne coniugando antiche tecniche di costruzione e moderne tecnologie sviluppate nel campo dell'ingegneria antisismica. Il 13 febbraio del 2011 furono inaugurati gli affreschi della cupola, realizzati da Oleg Supereko, e le vetrate a tamburo, di Francesco Mori. La Cattedrale fa parte del 'Giardino di pietra', un insieme di monumenti di Noto realizzati usando l'arenaria nissena e palazzolese, per mantenere intatto il fascino e la bellezza di un Barocco, quello del Val di Noto, conosciuto in tutto il mondo e protetto dall'Unesco come Bene patrimonio dell'umanità.