L'ex governatore della Sicilia ieri sera al Santuario
Arriva Totò Cuffaro a Siracusa e la vecchia Dc è quasi al gran completo
Forse nessun ex politico come Totò Cuffaro è riuscito a passare indenne le forche caudine di una prigione, scontando la sua pena, è tornare da uomo libero a raccontare quel mondo e rimettere la sua esperienza al servizio degli altri. Forse a memoria sembra essere l'unico che abbia davvero pagato per un intero sistema. Giorno dopo giorno ora dopo ora ben 4 anni, dei 7 a cui è stato condannato. Ieri a Siracusa presso il salone del Santuario della Madonna delle Lacrime, l'ex politico democristiano ha presentato il suo libro "L'uomo è un mendicante che crede di essere un re".
Nel libro, si scava in profondità la realtà detentiva e delle carceri italiane, Cuffaro, per utilizzare una allegoria forte e diretta, dice che persino per allevare maiali si è obbligati dalle leggi italiane ad avere uno spazio di almeno sette metri quadrati mentre per un detenuto ne sono disponibili, a causa del sovraffollamento, appena due.
Ma a destare interesse è stato soprattutto il numero ingente di persone che hanno preso parte all'incontro in particolare di ex politici siracusani.
Da Pippo Gianni, a Giancarlo Confalone, da Turi Magro a Nunzio Cappadona fino a Sebastiano Burgaretta di Avola. Una fetta rappresentativa di classe politica che per decenni ha retto le sorti della provincia di Siracusa e che ancora oggi saluta con simpatia e benevolenza la figura del politico ex democristiano.
Cuffaro, seppur restio ad una discesa in politica, da cui ha manifestato aperta distanza, ha comunque indicato una certa preferenza nel vedere alla guida di Palermo alla prossima sindacatura Saverio Romano, fornendo indirettamente chiare indicazioni su colui che dovrà raccogliere la sua eredità politica. Totò non sembra più preoccupato di un governo a trazione renziana, che dopo il referendum per confermare le riforme costituzionali in autunno andrà dritto alle elezioni dando vita al "Partito della Nazione", ma guarda con simpatia al Movimento 5 Stelle come unico elemento di rottura e di contrasto.
E quando ha dovuto informalmente guardare al suo futuro, non potendo fare il medico poiché radiato dall'albo o il politico, ha dichiarato che gli piacerebbe cominciare a produrre vino, prova ne è la sua presenza al recente Vinitaly di Verona.
Tra gli interventi interessante quello di Ezechia Reale, il quale da avvocato, entra nel merito della condanna di Cuffaro, soprattutto su concetto di "Concorso esterno in associazione mafiosa", che in qualche maniera è un elemento giuridico un po' "borderline", dove lascia ampi margini alla libertà dell'organo giudicante.
L'intervento dello psicologo Giuseppe Lissandrello infine, ha scavato gli effetti dell'uomo in detenzione, riflettendo sulla "metamorfosi", come trasformazione a cui sono sottoposti gli uomini in regime di detenzione.