Proiettato l'Orso d'oro
Cinema, i lampedusani allo specchio in "Fuocoammare"
Che ne sanno, o meglio cosa vedono oggi i lampedusani degli sbarchi dei migranti? Probabilmente meno di quanto si possa immaginare. È lontano quel marzo 2011 quando in questa ultima frontiera d'Europa furono 6.500 i migranti presenti sull'isola contro i seimila abitanti. E così ieri sera, con indolenza tipica siciliana, mille lampedusani hanno riempito Piazza Garibaldi in ogni ordine di posti, seduti e in piedi, per vedere quel Fuocammare di Gianfranco Rosi che ha vinto l'Orso d'oro a Berlino e chi li racconta per quello che sono e anche per quello che spesso non vedono. Un evento voluto da Rai Cinema che ha allestito uno schermo in piazza e questo lo stesso giorno della visita nell'isolad ell'alto rappresentante Ue Federica Mogherini alle prese con l'emergenza migranti che dopo la portaerei Cavour, centro di comando della missione europea Eunav for Med, si è intrattenuta all'aeroporto con il cast del film. E i mille lampedusani, tra i quali alle ultime file dei sperduti migranti che sembravano neppure sapere dove fossero, hanno assistito alla proiezione di Fuocammare fino alla fine. Hanno anche applaudito facendo così contento un davvero emozionato Rosi che ha detto:"a Berlino ero più rilassato mi confrontavo solo con sette giurati, qui c'è la mia giuria vera: voi". Insomma, giornate davvero singolari per le frontiere d'Europa e il tema dell'immigrazione. Ieri Rosi che guadagna la cittadinanza onoraria di Lampedusa assegnatagli dal sindaco Giusi Nicolini mentre il ministro Mogherini, in visita all'isola, promette proiezioni di Fuocammare a Bruxelles e Strasburgo e auspica poi che ci siano visioni dell'opera di Rosi anche nell'Africa sub sahariana rivendicando ''la forza dell'arte". E oggi invece il Papa tra le centinaia di profughi del Moria Camp di Lesbo (la Lampedusa dell'Egeo). E sempre, per la serie delle coincidenze, tutto questo avviene a trenta anni dell'esplosione a largo dell'isola di due missili inviati dal colonnello Gheddafi. Tornando alla proiezione di ieri sera introdotta dall'ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco che ha annunciato, tra l'altro, che in autunno il film di Rosi verrà trasmesso su Rai3 in una giornata completamente dedicata a Lampedusa, sul palco c'era il cast al completo con Pietro Bartolo, medico buono dell'isola che accoglie i migranti con competenza e umanità, il giovanissimo Samuelle Pucillo, vero ingenuo Virgilio dell'isola, Pippo il dj di Radio Delta, che raccoglie le dediche, e gli altri protagonisti, Maria e lo zio ex marinaio pescatore atlantico. Tutti ovviamente nel ruolo di se stessi. E il pubblico in piazza? C'è una ragazza che dice in siciliano "mi fici chiagniri"; un ragazzo che spiega "solo nel 2011 li abbiamo visti davvero i migranti per la prima volta, potevamo far finta di niente o aiutarli"; anziane commosse; ragazzini scatenati per il loro amico Samuele sul grande schermo e magrebini, nelle ultime file, con gli occhi sgomenti. E per quel gran popolo dei lampedusani pieni di cuore per chi viene dal mare come loro, stasera si replica. Ieri mancavano infatti i pescatori che erano al lavoro. Stasera si annuncia invece 'fuocoammare', titolo di una canzone, ma anche un espressione isolana che indicava, durante la seconda guerra mondiale quando era meglio non uscire per la pesca visti i combattimenti (il fuoco) a mare.