Verranno sbarcate tra le 400 e 500 salme
Il naufragio del 2015, dal 3 maggio il porto di Augusta sarà un cimitero all'aperto
Sono arrivate al largo della Libia le navi della Marina militare che avvieranno, in collaborazione con altre istituzioni e associazioni, il recupero del natante carico di migranti che un anno fa ha fatto naufragio a largo della Libia, causando oltre 700 vittime, per quella che è considerata la più grande tragedia nel Mediterraneo fra i viaggi della speranza. Lo conferma il contrammiraglio Nicola De Felice, comandante di Maresicilia. Il peschereccio è a 370 metri di profondità e, una volta portato a galla, sarà 'congelato' con dell'azoto liquido. Il comando è su nave Anteo. Poi sarà messo su una chiatta dalle dimensioni di 30 metri per 90 e successivamente trasferito nel pontile Nato di Augusta. L'arrivo è stimato per la prossima settimana, tra il 3 e il 4 di maggio, a seconda delle condizioni meteo marine. Nel porto della città del Siracusano è stata allestita una tensostruttura, refrigerata, lunga 30 metri, larga 20 e alta 10, dove saranno trasferite le salme.
"Ci sarebbero almeno 4-500 corpi" nel barcone naufragato al largo della Libia il 18 aprile del 2015 che provocò oltre 700 morti. E' la stima del contrammiraglio Nicola De Felice, comandante marittimo di Sicilia, che da Augusta è impegnato nelle operazioni di recupero. "Il natante - spiega - è lungo 25 metri e largo sette, ne abbiamo uno 'gemello' qui nel porto e abbiamo potuto fare una comparazione". Le operazioni di recupero, condizioni meteo permettendo, dovrebbero iniziare oggi: le navi e gli operatori sono già sul posto. I corpi saranno esaminati da esperti del Labanof, attiva nel dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche di Medina legale dell'Università di Milano. "Tutta l'operazione - spiega il contrammiraglio De Felice - si svolgerà in massima sicurezza, avviamo fatto anche un Documento unico per la valutazione dei rischi, e non ci saranno problemi sanitari per la popolazione legati alla presenza dei corpi". Sono 169 i corpi già recuperati e portati ad Augusta in 5 interventi in mare.
Resteranno in Sicilia le salme che saranno recuperate dal relitto. Saranno tumulate in cimiteri di città e paesi dell'Isola. E' la soluzione per la quale sta lavorando da tempo la Prefettura di Siracusa in coordinamento con le altre otto prefetture della regione. Il barcone, invece, secondo un piano predisposto in collaborazione con l'Azienda sanitaria provinciale, dopo l'arrivo nel porto di Augusta e il trasferimento delle salme in un'apposita tensostruttura refrigerata, sarà bonificato e il relitto sarà successivamente smaltito in tempi brevi.