Lunedì la mozione verrà protocollata
Floridia, in undici sfiduciano il sindaco: servono altri tre consiglieri
Consiglio comunale dai toni accesi e caldi ieri sera a Floridia per la sfiducia lanciata da 11 consiglieri comunali al primo cittadino, Orazio Scalorino. Una situazione che è esplosa sull'Imu, ovvero la tassa sugli immobili e i beni. Nei giorni precedenti, i consiglieri Burgio, Gibilisco, Fontana, Bastante e Carpinteri, avevano protocollato la richiesta di inserimento nell'ordine del giorno del primo consiglio utile la discussione sull'IMU, ma proprio il punto in questione non sarebbe stato portato ieri tra quelli utili del consiglio. Questo ha fatto si che il consigliere Beltrami, in seduta stante, ha proposto di reinserirlo in corso d'opera e, previo nulla osta del segretario, discusso al momento, cosa che è stata fatta e che ha visto l'abbassamento di un punto dell'aliquota.
Aliquota già alta nel Comune di Floridia, che altrimenti sarebbe rimasta tale se non fosse stata abbassata entro l'imminente termine di scadenza.
Come se non bastasse un ulteriore colpo alla giunta del sindaco è arrivato dalla successiva riduzione dell'aliquota Tari, altro punto all'ordine del giorno, con un risparmio per i cittadini.
Due colpi andati a segno per l'opposizione che ha riportato la volontà della maggioranza del consiglio comunale in in bella posta.
Da questo clima di contrapposizione di forze tra giunta e consiglio comunale, è maturata la definitiva volontà di 11 consiglieri di proporre la mozione di sfiducia al primo cittadino. In buona sostanza, parte del consiglio comunale si sentirebbe depauperato dall'azione della giunta, che non rispetterebbe il luogo legittimo e deputato alla discussione di punti fondamentali per la vita pubblica della città.
La mozione di sfiducia verrà presentata al protocollo lunedì mattina. Su 20 consiglieri di cui è composto l'intero civico consesso ci vorranno 14 voti contrari alla fine dell'azione amministrativa della giunta e del sindaco Scalorino. I firmatari della mozione di sfiducia sono certi di riuscire a trovare i tre consiglieri mancanti.
Al di là di come andranno le cose, è certo che per un sindaco che non ha più la maggioranza in consiglio comunale diventa difficile amministrare; e se il consiglio comunale poi, in ultima analisi, rappresenta la volontà popolare, essendo stato ogni consigliere comunale eletto con i voti delle persone, viene da sé comprendere che la giunta non gode più della fiducia delle persone: la vera cartina al tornasole di una buona gestione della cosa pubblica. Si prevedono giorni febbrili e sonni poco tranquilli per gli amministratori che già più volte sono andati sotto in Consiglio Comunale.