Emergenza sbarchi
Pozzallo, in manette lo scafista dello sbarco del 29 aprile: una ventina di migranti morti
Una ventina di migranti sarebbero morti durante la fasi di soccorso in mare di un gommone in difficoltà nel Mediterraneo. Lo hanno raccontato agli investigatori diversi dei sopravvissuti che sono sbarcati nel porto del Ragusano la sera del 30 aprile su nave 'Siem Pilot', che aveva recuperato due dei cadaveri. L'ennesima tragedia del mare è avvenuta il 29 aprile dopo il lancio di una scaletta da parte di un mercantile che era in zona: nella ressa che si è creata alcune decine di extracomunitari sono caduti in mare ma sono state recuperate solo due salme. I sopravvissuti e i cadaveri sono stati trasferiti su una nave militare tedesca e poi sulla nave norvegese che ha portato, complessivamente a Pozzallo, 454 migranti. Le salme sono state trasferite nella sala mortuaria del cimitero di Vittoria. In ospedale sono stati condotti sei migranti: due donne in gravidanza, 3 traumatizzati di cui uno con un proiettile al braccio e un altro febbricitante. Individuato il presunto scafista: è un giovane di 24 anni, Yosuf Thiarè, originario del Mali, fermato con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I sopravvissuti che lo hanno identificato hanno spiegato anche che "non ha potuto fare alcunché per trarre in salvo i migranti", ma che "aveva raggiunto accordi con i libici per condurre un gommone carico oltremodo di persone": 120-130, dei quali 99 si sono salvate. Le indagini su uno degli altri gommoni soccorsi hanno portato al fermo di un altro scafista: il senegalese Cheikh Faye, di 31 anni. Nel 2016 all'hot spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 5.221 migranti nell'ambito di 15 sbarchi.