Il 16 maggio
Palermo, processo Mori verso la Camera di consiglio
Il prossimo 16 maggio i giudici della Corte d'Appello di Palermo entreranno in Camera di consiglio nell'aula bunker del carcere Pagliarelli per emettere la sentenza di secondo grado del processo a carico del generale Mario Mori e del colonnello Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento per la mancata cattura del boss mafioso Bernardo Provenzano. Lo ha annunciato oggi, alla fine dell'udienza, il Presidente della Corte d'Appello Salvatore Di Vitale, che nel frattempo è diventato Presidente del Tribunale di Palermo. La sentenza potrebbe essere emessa lo stesso 16 maggio, anche se è più probabile che i giudici restino in Camera di consiglio almeno un giorno. Al termine della requisitoria il Procuratore generale Roberto Scarpinato e il sostituto procuratore generale Luigi Patronaggio avevano chiesto la condanna a quattro anni e sei mesi di carcere per l'ex generale del Ros Mori, e a tre anni e sei mesi per il colonnello Obinu. Una richiesta dimezzata rispetto a quella avanzata nel processo di primo grado, quando la procura chiese nove anni per Mori e sei e mezzo per Obinu, che poi si concluse con l'assoluzione dei due imputati. Contrariamente a quanto accadde nel primo processo, nell'appello l'accusa ha deciso di rinunciare a due importanti aggravanti che erano stati contestati in precedenza: quello disciplinato dall'articolo 7, e cioè aver avvantaggiato Cosa nostra. L'udienza di oggi si è conclusa con la richiesta di assoluzione avanzata dall'avvocato Enzo Musco che ha chiuso l'arringa difensiva. Presente in aula anche l'altro legale di Mori e Obinu, l'avvocato Basilio Milio.